HomePolitica Il Movimento Cinque Stelle a un bivio
Conte spinge per un fronte comune con il Pd

I Cinque Stelle a un bivio
Conte vuole alleanza col Pd
Di Maio: "Squadra motivata"

Bonafede guida delegazione Palazzo Chigi

Gli Stati generali dopo il Referendum

di Federica Pozzi29 Gennaio 2020
29 Gennaio 2020

Le dimissioni di Luigi Di Maio da capo politico del Movimento Cinque Stelle, la stangata incassata alle regionali in Emilia Romagna, gli Stati generali che si avvicinano – e probabilmente slitteranno a una data successiva al 29 marzo, quando è in programma il referendum sul taglio dei parlamentari.

È un quadro a dir poco agitato quello che si respira nel M5s, in cui si inseriscono Vito Crimi, nuovo capo politico, e Alfonso Bonafede, eletto ieri capo delegazione grillino a Palazzo Chigi.

Su Twitter sono arrivati gli auguri del ministro degli Esteri ed ex capo politico: “Buon lavoro Alfonso, sono certo che ricoprirai con caparbietà e determinazione il nuovo incarico di capo delegazione M5S al governo! Adesso avanti, abbiamo importanti obiettivi da raggiungere. E la squadra del Movimento 5 Stelle è molto motivata” il tweet di Di Maio

L’apertura del premier Giuseppe Conte a Nicola Zingaretti, con l’invito rivolto ai Cinque stelle a prendere parte a un fronte anti-destre, viene letta come una pugnalata alle spalle da Di Maio. La Stampa ha raccolto le confidenze di alcuni stretti collaboratori del capo politico dimissionario: “Dire certe cose il giorno dopo le Regionali, con il risultato che abbiamo avuto, è stata una mossa scorretta. Così ci condanna a fare da stampella al Pd”.

I gruppi parlamentari spingono per correre in coalizione con il centrosinistra alle prossime Regionali di maggio, soprattutto in Campania, Liguria e Puglia. È questo il motivo per cui l’ex capo grillino vorrebbe spostare gli Stati generali, per evitare che i rapporti di potere interni cambino in favore di una nuova linea filo-Pd. Lasciare più a lungo Crimi, che ha dichiarato di seguire la linea del suo predecessore, come reggente, darebbe all’ex capo politico più tempo per organizzarsi.

Ci si chiede a questo punto quali saranno le prossime mosse di Di Maio, se si ricandiderà agli Stati generali come “salvatore” del Movimento o se rimarrà nell’ombra a guardare. Certo è il suo progetto, la cosiddetta “Terza via”: un Movimento equidistante da destra e soprattutto sinistra, con una segreteria ristretta e due capi.

In linea con la Terza via ma con un progetto proprio ci sarebbero Di Battista, che presenterà una sua proposta politica, un documento con punti programmatici e valori con cui ripartire per rifondare il M5s, e Buffagni, che vuole farsi promotore delle richieste del Nord rilanciando su imprese e fisco. Tra i filo-dem invece il ministro Vincenzo Spadafora, la vicepresidente del Senato Paola Taverna, Beppe Grillo e il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli.

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