La mozione contro Bonafedeagita le acque nel governoBellanova: "Serve cambiare"

Crimi: chi la vota è contro l'esecutivo Renzi tratta, Sala propone un rimpasto

“Sono convinto che la maggioranza voterà compatta. Il ministro della Giustizia è il capodelegazione del M5S al governo ed è un ministro importante, se qualcuno nella maggioranza vota la sfiducia ovviamente va contro il governo, ma sono convinto che non ci saranno sorprese”. Il capo politico grillino Vito Crimi a SkyTg 24 parla chiaro: o domani tutta la maggioranza giallorossa respingerà la sfiducia ad Alfonso Bonafede promossa al Senato da Emma Bonino (che ritiene il ministro “inadeguato”) con il sostegno di tutte le opposizioni, oppure si aprirà la crisi di governo.

“I numeri sono ballerini e Italia Viva potrebbe essere decisiva”, ha detto Matteo Renzi in un messaggio sui social, paventando una possibile rottura. Il partito chiede al governo di accogliere il piano Italia Shock per lo sblocco dei cantieri e al ministro di avvicinarsi alle posizioni renziane sul tema intercettazioni. Senza questi passi in avanti la minaccia è il voto a favore della mozione.

“Domani ascolteremo il ministro Bonafede e valuteremo sulla base degli impegni che il ministro assumerà in quella sede, perché mi sembra necessario produrre dei cambiamenti”, sintetizza la ministra delle Politiche agricole, Teresa Bellanova, in un’intervista ad Agorà su Raitre. “Ci sono molte spinte a sostenere mozioni a partire da quella della Bonino – aggiunge – In queste ore ci si sta confrontando”

“Siamo pronti a discutere tutto – osserva il segretario del Pd Nicola Zingaretti al Tg5 -, anche quello che non va nella giustizia per cambiarlo. Ma la mozione è un’altra cosa: è un’azione legittima delle opposizioni, ma totalmente strumentale e in quanto tale va respinta”.

Intanto, però, nella maggioranza serpeggia un’altra idea: un rimpasto di governo che possa soddisfare le richieste di Italia Viva e di una parte del Pd. Il sindaco di Milano Giuseppe Sala a Radio 24 lo ha detto senza mezzi termini: “Non voglio apparire irrispettoso, ma non è che la compagine ministeriale non possa essere rivista. Dico a Conte di fare una riflessione se quando il vento sarà forte e le difficoltà saranno grandi non avrà bisogno di avere davvero i migliori italiani al suo fianco”.

Giacomo Andreoli

Nato a Roma il 16/08/1995. Laureato triennale in Filosofia all'Università degli Studi Roma Tre, ha collaborato con il magazine "Wild Italy" ed il quotidiano del litorale romano "Il Corriere della Città". Si è occupato principalmente di cronaca e politica locale (Anzio, Aprilia, Latina, Pomezia, Roma) e nazionale-europea (con focus ed approfondimenti).