Il senatore Miguel Gotor parla al cellulare davanti Palazzo Madama, Roma, 28 gennaio 2015. ANSA/ALESSANDRO DI MEO

"Mozione Visco inopportuna"Gotor, Mdp, a Lumsanewscritica la mossa di Renzi

"In passato le azioni di Banca Italia concordate con il presidente Renzi"

Per Miguel Gotor, senatore di Mdp, lo scontro istituzionale avviato Matteo Renzi contro il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, è “un tentativo populista di inseguire il M5s”. Intervistato da LumsaNews non risparmia critiche al segretario del PD e ricordando il caso di Banca Etruria dichiara: “non voglio pensare che si possa essere trattato di un atto di ritorsione”.

Onorevole Gotor, la Camera ha approvato una mozione del Pd che impegna l’esecutivo a individuare, quale nuovo governatore della Banca d’Italia alla scadenza del mandato di Ignazio Visco, “la figura più idonea a garantire nuova fiducia”. Cosa pensa di questa mozione?

La mozione mi è sembrato un atto improprio, inopportuno nel metodo, politicamente non giustificato. Un tentativo di un inseguire i cinquestelle su un terreno populistico e anti-sistema. Il che li rende privi di credibilità. Renzi non è stato un marziano ma un Presidente del Consiglio che ha preso di concerto con il governatore della Banca d’Italia le decisioni relative alla politica bancaria. Ha fatto bene il governatore Visco a ricordarlo: in questi tre anni la sua azione è stata concordata con il presidente del consiglio che ricordiamolo era Renzi.

Oggi sulle colonne del Corriere della Sera in un retroscena firmato da Maria Teresa Meli si legge una dichiarazione di Renzi: «I Cinque Stelle avevano presentato una mozione chiedendo le dimissioni di Visco, su cui, peraltro Mdp che ora ci attacca si è astenuto.». Ecco onorevole, perché vi siete astenuti. Potevate votare contro.

È improprio che il Parlamento affronti la questione così. Nel momento in cui c’è un rinnovo di una importantissima carica istituzionale quella del governatore della Banca d’Italia, la cui nomina spetta al Presidente del Consiglio e non al parlamento. È improprio che il Parlamento si pronunci. Significa gettare nella lotta politica in una condizione di campagna elettorale una istituzione di garanzia di autorevolezza di prestigio italiano e europeo come la banca d’Italia. Questo dovrebbe essere uno sport caro ai cinquestelle ma è diventato caro anche a Maria Elena Boschi e Matteo Renzi.  Vorrei ricordare che il padre della Boschi faceva parte del gruppo dirigente della banca Etruria ed è stato sottoposto in questi anni a multe comminate dai commissari scelti dalla Banca d’Italia. Non voglio pensare che si possa essere trattato di un atto di ritorsione.

Sempre a proposito di Banche. Questa Commissione d’inchiesta – proposta nel 2013 – è stata varata a poche settimane dallo scioglimento delle Camere, cosa potrà fare?

È un altro atto improprio nel momento in cui è stata costituita la commissione ci sia da parte del principale partito di governo un’azione del genere. Che cosa può fare? Beh è da fine legislatura non mi aspetto molto. Però le commissioni di inchiesta servono a raccogliere materiali e documenti, quelli sì che sono di pertinenza del parlamento che esercita una sovranità del popolo e dei cittadini. Forse raccoglieranno documenti dei passaggi che in questi anni hanno visto tra i protagonisti Renzi in persona e il suo entourage, ricordo: Etruria, MPS a Siena, Banche Venete, Riforme Popolari. Se si raccoglierà materiale in quel senso sarà attività utile.

Ci può fare una previsione su come andrà a finire. Sarà riconfermato Visco?

Non faccio previsioni. Questa è una nomina del presidente del consiglio. Io auspico che ci sia un maggiore rispetto da parte delle forze politiche su procedure molto delicate che non possono essere gettate in pasto alla lotta politica e dentro una campagna elettorale, una prova di responsabilità da parte di Renzi. Stupisce che il PD e i gruppi parlamentari lo abbiano seguito senza battere ciglio. Mi ha impressionato il giorno dopo il post di un parlamentare del PD che ha detto: “ammetto di aver votato la mozione, se l’avessi letta mi sarei vergognato”. Vorrei che il PD recuperasse questo senso della cultura istituzionale e costituzionale. Invece negli ultimi tempi ha dato prove diverse di una cultura che vacilla: pensate la fiducia sulla legge elettorale.

Un’ultima domanda onorevole: Enrico Zanetti, segretario di Scelta Civica ha dichiarato poco fa ai microfoni di Radio Anch’io: “La maggioranza ha presentato una mozione che invita ad aprire una fase nuova e Forza Italia e MDP su queste mozioni si sono soltanto astenute”

Io capisco che Zanetti ambisse a diventare al posto di Casini presidente di commissione. Capisco che la mancata nomina lo possa portare a dire certe cose.

 

 

Simone Alliva

Laureato all'università Lumsa di Roma in Scienze dell’informazione, comunicazione e marketing, ha iniziato la professione da giornalista pubblicista nei giornali locali della Calabria. Passando nel 2013 al settimanale “L’Espresso”, dove si è occupato di cronaca politica e diritti civili.