HomeCronaca Omicidio Cerciello, la difesa accusa: “Intercettazioni mal tradotte e piene di omissioni”

Omicidio Cerciello, il caso
"Mal tradotte e mancanti
intercettazioni non valide"

L'accusa degli avvocati di Elder

"Non sapevano fossero Carabinieri"

di Giulio Seminara20 Febbraio 2020
20 Febbraio 2020

Fra traduzioni sbagliate e gravi omissioni, riesplode il caso Cerciello Rega, il carabiniere ucciso a coltellate lo scorso luglio a Roma.

Gli avvocati di Lee Finnegan Elder, uno dei due giovani americani accusati dell’omicidio, contestano l’informativa finale degli inquirenti. La difesa di Elder ritiene non attendibili le trascrizioni del dialogo intercettato avvenuto in carcere tra l’indagato, suo padre e il suo legale. Secondo i legali Renato Borzone e Roberto Capra, gli investigatori avrebbero sbagliato diverse traduzioni dall’inglese e omesso di riportare altri spezzoni intercettati, soprattutto quelli ripresi dalle telecamere.

Seconda la versione dei suoi legali, Elder non sapeva che Cerciello e Andrea Varriale, il collega della vittima presente durante l’omicidio, fossero dei Carabinieri, ma li riteneva al contrario dei malviventi.

“Siamo rimasti stupefatti ma nulla di quello che risulta sulla traduzione sui punti essenziali è corretto. Dimostreremo nel processo che le nostre traduzioni svelano tutta la verità. È un po’ preoccupante quello che è accaduto”, ha accusato ancora l’avvocato Renato Borzone. Nuovi elementi per il processo, che inizierà mercoledì 26 febbraio in Corte d’Assise.

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