HomeCronaca Omicidio dell’ex calciatore, fermati madre e figlio, volevano disfarsi del corpo

Omicidio dell'ex calciatore
Fermati madre e figlio
volevano disfarsi del corpo

L'uomo era scomparso un mese fa

Il movente sarebbe un prestito in denaro

di Valerio Del Conte15 Dicembre 2017
15 Dicembre 2017

Gli avrebbero tagliato la gola per poi tentare di sciogliere il corpo nell’acido. Non riuscendoci, avrebbero caricato il cadavere in auto per disfarsene. Sottoposti a fermo una donna alla guida della vettura, Antonietta Biancaniello, e suo figlio Raffaele Rullo, che avrebbero ucciso l’ex calciatore di serie C e neo direttore sportivo del Brughiero calcio (Monza) Andrea La Rosa. L’uomo era scomparso un mese fa a Milano: da quel giorno la sua famiglia ha visto concretizzarsi l’ipotesi peggiore con l’avanzare delle indagini.

Non avevano intenzione di restituire un prestito in denaro al 35enne milanese Andrea La Rosa, per questo lo avrebbero aggredito nella cantina di casa. È questa l’accusa rivolta a madre e figlio, fermati dai carabinieri di Milano su disposizione della Procura locale. Rullo sarebbe stato l’assassino materiale, la madre una complice. Essendo riusciti a sciolgere il cadavere nell’acido solo parzialmente, i due avrebbero tentato di disfarsene caricando il corpo in auto, ma la Squadra Omicidi dei carabinieri, che già da tempo era sulle tracce di madre e figlio, ha intercettato la vettura lungo la Milano Meda, all’altezza di Varedo, in provincia di Monza e Brianza. “Sto trasportando del gasolio”, questa sarebbe stata la risposta della donna ai carabinieri per giustificare un bidone di metallo che conteneva il corpo di La Rosa. Biancaniello avrebbe mentito “con naturalezza e freddezza, non tradita da alcuna emozione”.

Finita l’esperienza da calciatore, ora voleva dirigere il Brugherio calcio, ma è scomparso prima di poter iniziare il nuovo lavoro. Andrea La Rosa aveva raccontato agli amici di avere un appuntamento con un amico nel quartiere milanese di Quarto Oggiaro. I famigliari ha denunciato la sua scomparsa dopo pochi giorni, i carabinieri avevano una sola certezza: l’uomo era ancora in Italia, nessun passaggio era stato registrato alle frontiere. Era stato visto l’ultima volta un mese fa, quando presentò alla squadra il nuovo allenatore Marco El Sheik. La pista seguita dalle forze dell’ordine è stata quella di ingenti somme di denaro gestite dall’ex calciatore.

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