Un collage che mostra i rilievi dopo il ritrovamento del corpo e una foto di Vanessa Ballan | foto Ansa

In cella l'ex di Vanessatrovata arma insanguinata"Possibile premeditazione"

La donna aveva denunciato l'uomo per stalking, nel borsone un martello

TREVISO – Emergono nuovi dettagli sull’omicidio di Vanessa Ballan, 27 anni, al terzo mese di gravidanza, colpita con diverse coltellate nella frazione di Spineda di Riese Pio X, in provincia di Treviso. Bujar Fandaj, il kosovaro di 41 anni arrestato ieri sera per il delitto, era già stato denunciato dalla donna per stalking. L’uomo l’avrebbe minacciata per un anno dopo la fine della loro relazione. 

“Se non torni con me ti uccido”; “Se non torni mostro a tuo marito i video che abbiamo fatto insieme”. Queste le presunte frasi pronunciate da Fandaj – riprese dal Corriere del Veneto e dalla stampa –  rivolte a Vanessa, che circa due mesi fa aveva deciso di denunciare alle forze dell’ordine il 41enne raccontando di minacce e appostamenti. Una segnalazione che non aveva fatto scattare nessuna misura cautelare nei confronti di Fandaj perché “non sembrava esserci urgenza”, ha riferito il procuratore capo di Treviso Marco Martani parlando con i giornalisti.  

Nel delitto di Ballan, secondo la procura di Treviso, ci sono anche “elementi per contestare la premeditazione”. Il presunto assassino aveva attivato una nuova utenza telefonica un giorno prima del delitto. “Si è avvicinato alla casa – ha aggiunto il procuratore capo – con la bicicletta e non con la sua auto, probabilmente per non farsi riconoscere, e aveva un borsone in cui aveva un martello, due coltelli, e altri attrezzi da scasso, con un coltello simile a quello che è stato trovato in cucina, e che è l’arma del delitto”. 

A incastrare Fandaj non ci sarebbe però solo il coltello. L’uomo, qualificato dai pm come “soggetto pericoloso”, avrebbe anche tentato il depistaggio. “Ci sono indizi gravi di un pericolo di fuga insito nel suo comportamento dopo l’omicidio e indubbi elementi di pericolosità sociale, per il fatto e la ferocia con cui ha agito”. Fandaj, che secondo il procuratore capo di Treviso rischia l’ergastolo, si trova ora nel carcere di Treviso con l’accusa di omicidio aggravato. L’uomo non ha reso dichiarazioni.

Maria Sole Betti

Classe '96, cresciuta tra l'Adriatico e l'ombra della Madonnina. Da sempre attratta dalle storie degli altri, mi sono laureata in Scienze Politiche all'Università Statale di Milano. Dopo un Erasmus a Barcellona e una magistrale in Istituzioni e tutela dei diritti, l'approdo a Roma per fare del sogno del giornalismo una professione. Curiosità e chiacchere guidano la mia vita, ma, del resto, ho la luna in Ariete.