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HomeEsteri Onu, il giorno di Netanyahu: il suo discorso trasmesso a Gaza. Il piano Trump: Blair guiderà la Striscia

Netanyahu alle Nazioni Unite
Trump progetta Gaza con Blair
Microsoft rompe con l'Idf

Bibi trasmetterà il suo discorso a Gaza

Abu Mazen: "Crimini contro l'umanità"

di Chiara Di Benedetto26 Settembre 2025
26 Settembre 2025
netanyahu

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu | Foto Ansa

NEW YORK – È il giorno di Netanyahu a New York: dalle 15 di oggi, 26 settembre, il premier israeliano parlerà di fronte all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Secondo l’emittente israeliana Channel 12, il primo ministro avrebbe dato istruzioni alle Idf di installare altoparlanti in tutta la Striscia di Gaza per costringere la popolazione palestinese ad ascoltare le sue parole. Il discorso di Netanyahu è particolarmente atteso, soprattutto in queste ore di tensione dopo che Francia, Regno Unito, Belgio e Portogallo hanno riconosciuto ufficialmente lo Stato di Palestina insieme a numerosi altri Paesi dell’Onu. Netanyahu, su cui attualmente pesa un mandato d’arresto della Corte penale internazionale con l’accusa di crimini contro l’umanità, dovrà fare i conti con le pressioni internazionali per il cessate il fuoco a Gaza, più volte rinnovate in questi giorni di Assemblea.

Il progetto di Trump per Gaza

Bibi, che il 29 settembre sarà alla Casa Bianca, dovrà tenere conto anche delle ultime prese di distanza del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. A margine del suo discorso ai leader delle Nazioni Unite, infatti, The Donald ha assicurato che non consentirà a Israele di annettere la Cisgiordania. “È abbastanza, è ora di fermarsi”, ha concluso, assicurando ai leader del Medio Oriente che la pace a Gaza è vicina. Secondo i media israeliani il presidente americano starebbe anche valutando l’ipotesi di nominare Tony  Blair, ex primo ministro britannico, a capo di un’amministrazione ad interim della Striscia di Gaza dopo la fine delle operazioni militari di Israele. Una sorta di organismo statale di transizione che inizialmente non prevederebbe il coinvolgimento diretto dell’Autorità Nazionale Palestinese. Da tempo Blair lavora dietro le quinte dei colloqui di pace, insieme all’inviato speciale americano, Steve Witkoff, e al genero del presidente Usa, Jared Kushner, nella definizione di un piano per la ricostruzione di Gaza.

Abu Mazen all’Onu: “Pronti a governare”

Anche il leader dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen ha parlato all’Onu nelle scorse ore, ma in videocollegamento dal momento che l’amministrazione Trump gli ha negato il visto, impedendogli di recarsi a New York. Il presidente palestinese ha esortato “tutti i Paesi che non l’hanno ancora fatto” a riconoscere lo Stato di Palestina. Ha poi definito l’invasione israeliana a Gaza come “un crimine contro l’umanità che sarà registrato nei libri di storia e nelle pagine della coscienza internazionale come uno dei capitoli più orribili della tragedia umanitaria del XX e XXI secolo”. Ha infine assicurato che l’Anp è pronta a governare a Gaza senza Hamas.

Microsoft rompe con le Forze di difesa Israeliane

La prima pagina del quotidiano The Guardian del 26 settembre 2025 con l’esclusiva su Microsoft


Nel frattempo il quotidiano britannico The Guardian ha diffuso in esclusiva una mail del presidente della Microsoft, Brad Smith, in cui si legge che il colosso americano ha interrotto il suo contratto con l’esercito israeliano privandolo dell’accesso alla piattaforma “Azure”. Secondo i vertici dell’azienda statunitense, l’Idf avrebbe infatti violato i termini di servizio registrando e archiviando le conversazioni di milioni di palestinesi in Cisgiordania e a Gaza. Il Guardian aveva diffuso la notizia già ad agosto e dopo settimane di proteste da parte dei suoi dipendenti, Microsoft ha deciso di rompere gli accordi con Israele, accusando i servizi segreti israeliani di mettere in pratica strategie di spionaggio di massa ai danni della popolazione di Gaza.

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