Il Papa a Sant’Egidio: «Siete voi la speranza della pace»

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Papa Francesco ha trascorso la domenica pomeriggio a Trastevere, circondato dall’amore di romani e turisti. Il Pontefice è stato accolto da un bagno di folla, nonostante il maltempo. Appena arrivato ha benedetto il pancione di una donna incinta e ha scambiato la papalina con un bambino: «Un popolo che non custodisce i suoi anziani e non si prende cura dei suoi giovani è un popolo senza futuro». Nel discorso pronunciato all’interno della Basilica Santa Maria in Trastevere, il Papa ha ribadito che «quando gli anziani sono scartati e isolati e a volte si spengono senza sostegno, è un brutto segno: è bella invece l’alleanza tra giovani e anziani grazie alla quale tutti ricevono mutuo affetto».

La festa per l’arrivo del Papa era iniziata già dalle 15 con l’alternarsi di musica e canti che sono durati fino alle 17 quando Bergoglio è arrivato. In piazza, ad aspettare il Pontefice, c’era anche il fondatore della Comunità di Sant’Egidio Andrea Riccardi. Proprio ai membri della comunità, Papa Francesco ha dedicato una lunga parte del suo discorso: «Voi che lavorate per la pace, sapete bene che si tratta di un lavoro da artigiani pazienti. Voi siete persone che cercano quel che unisce e mettono da parte quel che divide, come diceva san Giovanni XXIII». E ancora: «Rivolgo il mio saluto a quanti partecipano alla vostra comunità in altri Paesi del mondo. Incoraggio anche loro a essere amici di Dio, dei poveri e della pace: chi vive così troverà benedizione nella vita e sarà benedizione per gli altri».

Prima della visita a Trastevere, durante l’Angelus, il Papa aveva invocato la pace per la popolazione irachena: «Prego per il popolo dell’Iraq, augurando un futuro di sicurezza, pace, riconciliazione e giustizia. Curate insieme la vostra patria, facendone un modello di convivenza». Infine un pensiero per le badanti: «Le collaboratrici domestiche, che provengono da tante parti del mondo e svolgono un servizio prezioso nelle famiglie, specialmente a sostegno degli anziani e delle persone non autosufficienti, troppo spesso non vedonovalorizzato il grande e bel lavoro che fanno nelle famiglie».

Valerio Dardanelli

Valerio Dardanelli

Classe 1988, romano, appassionato di cinema da sempre, ha assecondato questo interesse laureandosi alla Lumsa in Scienze della Comunicazione con una tesi incentrata sull’evoluzione etica del genere western dalle origini a oggi, ripercorrendone le tappe più significative fino all’attuale declino. Ha collaborato con vari siti e riviste d’informazione sportiva e cinematografica. Con la sua Canon in spalla ha seguito diverse edizioni degli Internazionali di tennis, il suo secondo amore.