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Il Papa a Sant’Egidio: «Siete voi la speranza della pace»

di Valerio Dardanelli16 Giugno 2014
16 Giugno 2014

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Papa Francesco ha trascorso la domenica pomeriggio a Trastevere, circondato dall’amore di romani e turisti. Il Pontefice è stato accolto da un bagno di folla, nonostante il maltempo. Appena arrivato ha benedetto il pancione di una donna incinta e ha scambiato la papalina con un bambino: «Un popolo che non custodisce i suoi anziani e non si prende cura dei suoi giovani è un popolo senza futuro». Nel discorso pronunciato all’interno della Basilica Santa Maria in Trastevere, il Papa ha ribadito che «quando gli anziani sono scartati e isolati e a volte si spengono senza sostegno, è un brutto segno: è bella invece l’alleanza tra giovani e anziani grazie alla quale tutti ricevono mutuo affetto».

La festa per l’arrivo del Papa era iniziata già dalle 15 con l’alternarsi di musica e canti che sono durati fino alle 17 quando Bergoglio è arrivato. In piazza, ad aspettare il Pontefice, c’era anche il fondatore della Comunità di Sant’Egidio Andrea Riccardi. Proprio ai membri della comunità, Papa Francesco ha dedicato una lunga parte del suo discorso: «Voi che lavorate per la pace, sapete bene che si tratta di un lavoro da artigiani pazienti. Voi siete persone che cercano quel che unisce e mettono da parte quel che divide, come diceva san Giovanni XXIII». E ancora: «Rivolgo il mio saluto a quanti partecipano alla vostra comunità in altri Paesi del mondo. Incoraggio anche loro a essere amici di Dio, dei poveri e della pace: chi vive così troverà benedizione nella vita e sarà benedizione per gli altri».

Prima della visita a Trastevere, durante l’Angelus, il Papa aveva invocato la pace per la popolazione irachena: «Prego per il popolo dell’Iraq, augurando un futuro di sicurezza, pace, riconciliazione e giustizia. Curate insieme la vostra patria, facendone un modello di convivenza». Infine un pensiero per le badanti: «Le collaboratrici domestiche, che provengono da tante parti del mondo e svolgono un servizio prezioso nelle famiglie, specialmente a sostegno degli anziani e delle persone non autosufficienti, troppo spesso non vedonovalorizzato il grande e bel lavoro che fanno nelle famiglie».

Valerio Dardanelli

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