Nemmeno il tempo di insediare il proprio governo, che Sebastian Kurz parla già di concedere il passaporto austriaco agli italiani di lingua tedesca o ladina, cioè ai sudtirolesi che vivono in Trentino Alto Adige. Il leader dell’ultradestra austriaca, aveva annunciato quest’intenzione in un’intervista al quotidiano Repubblica, poco prima del ballottaggio per le presidenziali del 2016. Notizia che trova l’entusiasmo dei filo secessionisti, soprattutto il consigliere provinciale della Suedtiroler Freiheit Sven Knoll che afferma: “Per il Sudtirolo si apre un’occasione storica di valore inestimabile. I sudtirolesi potranno così riavere la cittadinanza austriaca. Non si tratta solo di una riparazione storica, ma anche di un’assicurazione per il futuro”.
L’italia e l’Europa invece, accolgono la notizia con perplessità e preoccupazione. Intervistato dal Tg3, il Presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani, l’idea di concedere il passaporto austriaco agli italiani di madrelingua tedesca o ladina sarebbe “una mossa velleitaria, non una mossa distensiva. L’Europa ha tanti difetti ma ha chiuso la stagione dei nazionalismi”, inoltre, ha aggiunto il Presidente “È importante che il programma di governo austriaco non preveda l’uscita dall’Ue, un ‘Oexit’, un referendum. Il neo cancelliere Kurz verrà a parlare con noi la prossima settimana a Bruxelles e ascolteremo il suo programma. L’importante è che si muova nella direzione del sostegno all’Europa”.
Categorico, invece, il sottosegretario agli Esteri Benedetto della Vedova che dichiara: “È una promessa che ha tutto il crisma del pugno di ferro etno-nazionalista. Sdoganare la cittadinanza su base etnica – scrive su Facebook il sottosegretario – avrebbe effetti gravissimi, ad esempio in tutti i Balcani, minando la convivenza nei paesi, anche nell’Ue, caratterizzati dalla presenza di cittadini di molteplici culture”