La presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il presidente dell'Unione africana Moussa Faki Mahamat / Foto Ansa

Piano Mattei, il gelodell'Unione africana"Non siamo stati consultati"

Stanziati 5,5 miliardi di risorse Le opposizioni attaccano il governo

ROMA – Si è conclusa con la presentazione del Piano Mattei a Palazzo Madama, nella giornata del 29 gennaio, la conferenza Italia-Africa, tenutasi dinanzi ai rappresentanti delle principali istituzioni mondiali (Onu e Fmi), dei vertici europei e di 46 stati africani. Il governo mette sul piatto 5,5 miliardi di euro destinati, principalmente, a cinque settori: istruzione e formazione, sanità, agricoltura, acqua e energia. I fondi saranno finalizzati, secondo quanto dichiarato dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ad aiutare il “continente a crescere e prosperare”, al di là di “un’impostazione predatoria o caritatevole”. Un input, in particolare, sarà dato allo sviluppo e al settore privato. Ragion per cui, al vertice, hanno presenziato anche i rappresentanti di 12 partecipate italiane, fra cui Enel, Eni, Terna, Cdp, Snam, Leonardo e Fincantieri. 

Il gelo del presidente dell’Unione africana 

A gettare un’ombra sugli entusiasmi della premier – che fino a poco prima aveva parlato di una “collaborazione alla pari” – è però il presidente della Commissione dell’Unione Africana, Moussa Faki. Dall’emiciclo afferma, infatti, che “l’Africa è pronta a discutere” del piano messo a punto dal governo italiano, ma i leader africani avrebbero “auspicato di essere consultati” prima che ciò avvenisse. Faki evidenzia, inoltre, che non accetteranno imposizioni, alludendo alla libertà di continuare a fare affari con Russia e Cina. Altro punto controverso è l’approccio del governo Meloni ai flussi migratori provenienti dal continente africano, rispetto ai quali c’è la necessità di “amicizia e non di barriere securitarie”. La replica di Meloni arriva in conferenza stampa: “Il Piano non è chiuso, ma aperto ai contributi di tutti”.

Le critiche dell’opposizione 

Posizione ribadita anche nei confronti delle forti critiche provenienti dai banchi dell’opposizione. Peppe Provenzano, deputato del Pd, evidenzia che i 5,5 miliardi messi a disposizione dal governo Meloni “sono fondi già esistenti”. Fondi che, oltretutto, potrebbe essere difficile destinare a questo scopo, in quanto, come richiamato da Angelo Bonelli dei Verdi, sono soggetti “agli accordi internazionali”. Si tratta, infatti, di risorse che verranno stornate da altre poste: 2,5 miliardi dalla cooperazione allo sviluppo e altri 3 miliardi dal Fondo italiano per il clima. 

Il silenzio europeo 

Al vertice erano presenti anche la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel e la presidente dell’Eurocamera Roberta Metsola. Dall’Europa, tuttavia, non sono arrivati impegni finanziari precisi sul piano Mattei.  Del resto l’Unione ha già lanciato, a questo scopo, il progetto da 150 miliardi Global Gateway.

Maddalena Lai

Sarda, laureata in Giurisprudenza e aspirante giornalista. Mi piacciono la scrittura, la politica e i diritti. Ho una vocazione per le cause perse e le domande scomode.