Pil pro capite in aumentoma cresce il divariotra Paesi ricchi e poveri

L'analisi condotta dalla Banca Mondiale Stati Uniti in testa, Italia in calo

È sempre più profondo il divario che separa i Paesi ricchi da quelli poveri. A dimostrarlo sono i dati raccolti dalla Banca Mondiale, una delle istituzioni specializzate dell’Organizzazione delle Nazioni Unite.

Difatti, nonostante sia aumentato – in media – il Pil pro capite anche negli stati a basso reddito, il distacco dalle maggiori economie mondiali è in costante crescita. Nello specifico, negli anni Novanta, il gap tra il Pil pro capite medio nei paesi a basso reddito rispetto a quelli a reddito più elevato era di 18.373 dollari. Nel 2015, invece, si è registrata una disparità notevole, quantificabile in 39.099 dollari.

Negli Stati Uniti, inoltre, si segnala il più alto Pil pro capite del 2015, con 56.115 dollari. Al contrario di Giappone, Germania e Italia, gli Usa sono l’unico stato ad aver accresciuto il proprio Pil pro capite tra il 2010 e il 2015, rispondendo con efficacia alla grande recessione del 2008. Il nostro Paese, che nel 2010 registrava un Pil pro capite di 35.852 dollari, è passato, nel quinquennio successivo, a una cifra di 29.958 dollari.

Rossella Melchionna

È nata ad Ariano Irpino (AV) il 17/11/1991. Dopo aver conseguito la laurea magistrale in Scienze dello spettacolo e della produzione multimediale presso l’Università degli studi di Salerno, collabora con due testate cartacee, "Segnocinema" (bimestrale di teoria e critica del cinema) e "Il Mattino" (quotidiano, edizione Avellino).