Il rapporto di Coldiretti:più italiani a cena fuori, scelgono la cucina nostrana

Ma tante ricette "tradite" dal tiramisù alla carbonara

Sempre più italiani al ristorante. Secondo un rapporto di Coldiretti e Censis, presentato oggi al Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, la spesa per la ristorazione in Italia quest’anno ha superato i 76 miliardi del 2016 e rappresenta un terzo dei consumi alimentari.

Nell’ultimo anno, sottolinea Coldiretti, sono oltre 50 milioni gli italiani che hanno mangiato fuori casa almeno una volta, e quasi la metà di loro, regolarmente. Tra i locali più gettonati spiccano osterie, trattorie di cucina italiana o regionale e agriturismi. Ma una buona parte di italiani continua a scegliere anche il fast food. Restano in fondo alla classifica i ristoranti etnici, seguiti dai wine bar, gli enopub e le cucine vegane-vegetariane. I più affezionati alla cena fuori casa risultano essere i giovani tra i 17 e i 37 anni.

Per quanto riguarda le nuove frontiere della ristorazione, cresce il fenomeno degli “home restaurant”, o “social eating”: privati che organizzano in casa propria pranzi o cene come fossero ristoranti, con chef a domicilio. In crescita anche la ristorazione digitale, che consente di ordinare cibo tramite lo smartphone.

Dopo aver trascorso una serata in compagnia, quasi la metà degli italiani dichiara di valutare la sua cena con una recensione sul web. La maggior parte afferma che la buona riuscita di un piatto dipende dalla scelta delle materie prime, mentre per pochi è legata alla capacità dello chef. Tra le motivazioni più frequenti alla base dei commenti negativi invece, ci sono locali troppo affollati o rumorosi, tempi di attesa lunghi, scortesia e scarsa attenzione del personale.

“La capacità di saper valorizzare a tavola i prodotti Made in Italy rappresenta un fattore di successo importante pure in chiave futura: sempre più giovani scommettono sul cibo come risposta alle difficoltà occupazionali”, afferma il presidente Coldiretti Roberto Moncalvo. Secondo il numero uno dell’organizzazione, infatti, le ricette più famose della cucina italiana sono molto spesso ‘tradite’ dai ristoranti, orientati a menù ‘acchiappaturisti’ piuttosto che al rispetto della tradizione. Nella ‘Top 5’ degli sbagli più diffusi in cucina spiccano gli spaghetti alla bolognese, la cotoletta alla milanese con carne di maiale o pollo, la carbonara con la panna, il pesto con mandorle o noci e ancora il Tiramisù con la panna. Una situazione aggravata, secondo Coldiretti, dal fatto che sui menù non vige alcun obbligo di corretta informazione sulla provenienza degli ingredienti. “In base alla crescente domanda di cibi salutari da parte dei consumatori però, sarebbero sempre più gli chef, – conclude Coldiretti – che acquistano direttamente dagli agricoltori, diventati nel 2017 il primo canale di fornitura dei ristoranti”.

Giulia Turco

Giulia Turco, 22 anni. Approda al Master in Giornalismo dopo la Laurea triennale in Lettere Moderne, conseguita a Bologna, la sua città. Inglese, francese, spagnolo le lingue apprese durante gli studi, che le permettono di coltivare una delle sue più grandi passioni: il viaggio. Parole chiave: curiosità, passione, determinazione. Fanno di lei un occhio attento, pronto a cogliere e interpretare i grandi e piccoli cambiamenti delle società di oggi.