Il segretario del PD Matteo Renzi (s) durante l'incontro all'Eliseo con il presidente francese Emmanuel Macron, Parigi, 21 novembre 2017. ANSA/UFFICIO STAMPA PD ++ NO SALES, EDITORIAL USE ONLY ++

Renzi a colloquio da MacronSul tavolo la nascita di un nuovo partito europeo

Il presidente francese vorrebbe creare un soggetto politico centrista nell'Ue

Questa mattina, poco prima delle dieci, il segretario del Partito Democratico Matteo Renzi è arrivato all’Eliseo dove era in agenda un incontro con il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron. Renzi, accompagnato dal sottosegretario agli Affari europei Sandro Gozi e dal presidente del think tank “Volta” Giuliano da Empoli, ha lasciato il palazzo presidenziale dopo circa un’ora di colloquio. Ai cronisti si è limitato a dichiarare che l’incontro è andato “molto bene”.

Nell’attesa di capire nel dettaglio quali siano stati i punti discussi dai due leader, ieri l’entourage di Macron sottolineava che “la discussione sarebbe stata sulle proposte del presidente per l’Europa e sulle prossime elezioni europee”. Fino a qualche settimana fa, l’incontro con Renzi non era in agenda e, anzi, l’ipotesi di ricevere il capo di un partito era stata scartata. Il cambio di passo potrebbe avere una ragione di opportunità. Sul tavolo potrebbe esserci la creazione di una nuova forza politica europea, un polo che secondo le indiscrezioni potrebbe addirittura chiamarsi En Marche Europe.

La vittoria netta di Macron alle elezioni francesi aveva già sottolineato la crisi del partito socialista francese, che si è ripercossa poi nelle difficoltà del Pse a livello europeo. All’interno di questa crisi della sinistra moderata, non è però affatto scontato che Matteo Renzi sia disposto a lasciare il Pse e gettarsi nella creazione di questo nuovo soggetto politico. Pesa infatti il ruolo diretto dell’ex presidente del Consiglio nel far confluire il Pd nel gruppo socialista, dopo i tentennamenti dei segretari precedenti. Renzi comunque resta un interlocutore importante per Macron, per un’idea politica sull’Europa da sempre condivisa e per poter allargare la base di questo nuovo soggetto politico a partiti liberali come come i belgi di Charles Michel o gli olandesi di D66.

Giulia Torlone

Aquilana di nascita, si è laureata in Italianistica e vive a Firenze. Ha lavorato nel settore della cooperazione internazionale occupandosi di ufficio stampa. Redattrice su temi di diritto alla cittadinanza e giustizia sociale, ha concentrato il suo lavoro sui Paesi del bacino del Mediterraneo.