Rilasciati i sei ragazzi fermati dalla polizia a Roma nella manifestazione di sabato scorso. Ma la procura di Roma farà ricorso

AntagonistiIeri sono stati scarcerati i sei ragazzi che erano stati fermati durante la manifestazione di sabato scorso dei movimenti di estrema sinistra. L’accusa era quella di resistenza aggravata a pubblico ufficiale, ma i video presentati dagli avvocati difensori hanno dimostrato – secondo il Gip – l’estraneità dei giovani rispetto alle incriminazioni.
L’esultanza dei manifestanti. Fuori della Procura di Roma, un centinaio di ragazzi dei centri sociali, controllati a vista dalle forze dell’ordine, ha espresso la loro solidarietà ai ragazzi, esultando  col pugno chiuso per il rilascio dei giovani.  Lo slogan, urlato dai ragazzi, riprende la terminologia tipica del linguaggio antagonista: “Chi devasta e saccheggia le nostre vite è lo Stato, liberi e libere tutte”.
Il ricorso della procura. Gli inquirenti hanno fatto sapere che faranno ricorreranno al tribunale del Riesame contro il provvedimento del gip Riccardo Amoroso. Questo perché all’attenzione di chi indaga non sono state messe ancora a disposizione le informative di polizia e carabinieri: questi documenti potrebbero portare degli indizi a sostegno delle tesi dell’accusa.
Giornalisti minacciati. Le tensioni non riguardano solamente forze dell’ordine e manifestanti. Il Sindacato cronisti romani ha sottolineato che alcuni giornalisti che seguivano la manifestazione siano stati oggetto di minacce e intimidazioni da parte di alcuni violenti. Un comunicato stampa molto duro prende di mira il sindaco Marino, accusato di “aver lasciato i suoi concittadini in balia delle tensioni, dei disordini e dei disagi in una città in stato d’assedio con l’allarme rosso”, per essersi recato all’estero proprio il giorno della manifestazione.

 

Alessio Perigli