ROMA – Un grido nel buio, poi la corsa disperata verso l’unica persona incontrata per strada. È iniziata così la notte di terrore, tra il 7 e l’8 dicembre, della 23enne violentata a Montesacro, a pochi metri dalla metro Jonio.
La testimonianza
“Piangeva, tremava. Mi ha detto che era stata violentata. L’ho calmata e accompagnata in ospedale”, racconta la donna che l’ha soccorsa. Una violenza brutale, consumata tra via del Gran Paradiso e via di Valle Melaina, in un’area che da anni i residenti descrivono come sempre più degradata e insicura, specie dopo il tramonto. Di giorno il quartiere è attraversato da pendolari e clienti dei negozi. Di notte “non si dorme più”, denunciano gli abitanti. Risse, bivacchi, bottiglie rotte e zone buie diventano il paesaggio consueto attorno alla B1.
Il caso accende lo scontro politico
Il caso ha incendiato il confronto politico. “Roma di notte non è una città sicura, soprattutto per le donne”, attacca la segretaria romana di Forza Italia, Luisa Regimenti, denunciando “aree che diventano terra di nessuno”. Pronta la replica del Pd con la capogruppo Valeria Baglio, che ricorda le richieste già avanzate al governo per aumentare i pattugliamenti notturni e sottolinea l’importanza di “prevenzione e presenza delle forze dell’ordine”. L’assessora comunale alle Attività produttive e alle pari opportunità, Monica Lucarelli, invece, evidenzia gli investimenti comunali su illuminazione, videosorveglianza e rete antiviolenza, ma avverte: “La sicurezza non può essere lasciata ai soli Comuni”.
Le parole del presidente del Municipio III
Nell’intervista rilasciata all’edizione odierna de La Repubblica, il presidente del Municipio III, Paolo Emilio Marchionne, parla di “zona complessa”, ricordando che il progetto per potenziare luce, telecamere e arredi urbani non è stato finanziato dalla Regione. Intanto si cercano ancora i tre aggressori e il quartiere si prepara alla manifestazione di oggi, mercoledì 10 dicembre.


