HomeCronaca Roma, periferie a rischio. La guerriglia di Guidonia simbolo del degrado sociale

Roma, periferie a rischio
La guerriglia di Guidonia
simbolo del degrado sociale

I quartieri-ghetto della capitale sono

una polveriera pronta a esplodere

di Siria Guerrieri28 Settembre 2017
28 Settembre 2017

La periferia di Roma esplode. A Guidonia è andato in scena l’ultimo atto del dramma che nasce dal degrado, dall’abbandono, dall’incuria, dalla mancanza di servizi sociali che coinvolge tutti i quartieri periferici della capitale. Un campo nomadi lasciato in balia di se stesso. Gli abitanti dei palazzi popolari dell’Inps, esasperati, che lamentano da mesi problemi di convivenza con gli inquilini delle roulotte che affollano il campo. Roghi di rifiuti tossici, furti, aggressioni. E ieri notte è scattata la guerriglia urbana: i residenti sono scesi in strada per bloccare un uomo di etnia rom, ubriaco, che con il furgone sembrava prendere di mira i passanti. Abitanti dei palazzi e nomadi si sono fronteggiati per ore. Bilancio: un giovane di 31 anni con fratture al naso, due poliziotti feriti.

È successo a Guidonia, ma è realtà quotidiana a Tor Bella Monaca, Primavalle, Tuscolano, Tor Sapienza, Ostia. È il simbolo di una frattura sociale che sta incendiando i quartieri lontani dalla vetrina del centro, quei quartieri dormitorio dove alla sporcizia nelle strade dimenticate da Ama corrisponde una cronica assenza di autobus, scuole, centri culturali, uffici pubblici, presidi sociali. I fatti di Guidonia ci parlano di una Roma alla deriva. Il più forte va avanti, il più debole rimane confinato nei quartieri resi ghetto dalla distanza fra istituzioni e cittadini.

La situazione è esplosiva, il rischio è che prima o poi possa scapparci il morto. Durante gli scontri di ieri notte qualcuno ha dato fuoco a un box-auto occupato dai nomadi e alla roulotte, per fortuna vuota, del guidatore del furgone: si è sfiorata la tragedia. Al termine della guerriglia urbana il rom che guidava il furgone è stato intercettato dai carabinieri e trovato in possesso di un’accetta, un manganello telescopico e un tirapugni.

“Siamo esasperati, il territorio è abbandonato da tempo, ma nessuno ne parla fino a quando non esplodono le rivolte”, denuncia un abitante. “Qui ogni mattina si trovano centinaia di siringhe buttate lungo la strada. Ieri sera ero a casa: ho sentito prima tre botti, simili a spari, poi gente che urlava”.

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