Slitta l'interrogatoriodella sindaca Raggiprevisto per oggi

In una chat la prima cittadina accusa la deputata Lombardi

Virginia Raggi non andrà oggi in Procura per l’interrogatorio in merito all’inchiesta sulle nomine in Campidoglio. A renderlo noto è stato l’avvocato della sindaca di Roma, Alessandro Mancori, il quale ha chiesto e ottenuto il rinvio. La Raggi, che risulta indagata per falso e abuso d’ufficio, si presenterà davanti ai giudici entro la fine di questa settimana.

In questi giorni la sindaca preparerà la propria linea difensiva. I pm, lo ricordiamo, stanno indagando sulla nomina alla guida della Direzione Turismo del Comune di Roma del fratello di Raffaele Marra, Renato, giudicata illegittima dall’Anac di Cantone. La promozione di Renato Marra sarebbe stata viziata da un evidente conflitto di interessi, dopo che lo scorso 16 dicembre il fratello Raffaele, ex dirigente del Personale, è finito in carcere con l’accusa di corruzione.

L’invito a comparire giunto alla Raggi sta creando più di qualche preoccupazione al M5S, che vive l’amministrazione della Capitale come un banco di prova in vista delle prossime elezioni politiche. Per ora, la linea che sembra voler tenere il Movimento è quella di fare quadrato intorno alla sindaca, attendendo ulteriori sviluppi delle indagini.

Le recenti questioni giudiziarie hanno reso ancor più complessi i rapporti tra i pentastellati romani. Secondo quanto riportato da Repubblica, la Raggi, in una chat con Raffaele Marra, l’ex vice-sindaco Daniele Frongia e l’ex capo della segreteria politica Salvatore Romeo, avrebbe usato parole poco tenere verso Roberta Lombardi, deputata del Movimento, che in più occasioni ha criticato le scelte della sindaca romana. «Non la sopporto. E non sopporto che si permetta di fare la morale a me…da che pulpito! Come se lei fosse una persona integerrima!», avrebbe scritto la Raggi nella chat. In particolare, la prima cittadina della Capitale ha accusato la Lombardi di essere «una poco di buono che ha fatto passare la baby sitter come assistente parlamentare, facendola pagare con i soldi dei cittadini. Lei di certo non si può permettere di giudicare me». La risposta della deputata Cinque Stelle non si è fatta attendere: «Ognuna di noi mamme si è organizzata come può: io ad esempio ho assunto un’assistente personale attivista che mi cura l’agenda, le mail, risponde alle telefonate, mi prepara i fascicoli dei dossier e quando scappo in aula per votare o quando sono in riunione mi cura la bimba».

Antonio Scali

Nato in provincia di Reggio Calabria 25 anni fa, ha conseguito una Laurea Triennale alla Lumsa in Lettere Moderne e una Magistrale alla Sapienza in Filologia. Da sempre affascinato dal giornalismo, ha maturato diverse collaborazioni con siti internet, radio e tv occupandosi principalmente di sport.