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Il leghista: "No a processi sommari"

Di Maio: "Basta mani nella marmellata"

di Lorenzo Capezzuoli Ranchi05 Settembre 2018
05 Settembre 2018

Domani il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede porterà al Consiglio dei ministri la bozza definitiva del nuovo disegno di legge anti-corruzione (già ribattezzato “Spazza Corrotti”), una delle priorità del Movimento 5 Stelle.

La conferma arriva dal vicepremier grillino e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio all’uscita del vertice tenutosi stamattina a Palazzo Chigi. Il leader 5 Stelle, ieri dalla sua pagina Facebook si è rivolto direttamente ai disonesti che il provvedimento anti-corruzione del ministro Bonafede vuole combattere: “Mentre ti propongono la tangente –scrive Di Maio – ci potrebbe essere un infiltrato delle forze dell’ordine proprio al tuo fianco perché pensi che faccia parte della combriccola. E invece è lì per arrestarti, un moderno Donnie Brasco. La figura dell’infiltrato, infatti, potrà ora occuparsi anche di corruzione grazie al nostro impegno. Avrete il terrore di accettare quella tangente e quindi magari non lo farete”.

Il post di Di Maio poi continua: “Nel caso in cui, invece, qualcuno venisse beccato con le mani nella marmellata avrebbe un’altra bella sorpresa. Non potrebbe più mettere piede in un ufficio pubblico e neppure contrattare con la pubblica amministrazione. A vita! Mai più. Non c’è santo che tenga”.

Il Daspo a vita contro i corrotti crea ulteriore tensione nel governo gialloverde, a causa delle perplessità dell’altro vicepremier Matteo Salvini: “La lotta senza quartiere alla corruzione è una priorità, come quella alle mafie  – le parole del ministro degli Interni a Radio Anch’io su Radio 1-  Ma bisogna stare attenti a garantire che fino al terzo grado di giudizio si è innocenti, processi sommari non sono da paese civile. Ma chi corrompe deve pagare”.

Ma Di Maio tiene il punto: “Il decreto anti corruzione toglie le mani dalla marmellata a tanta gente – dice il capo politico del M5s a Radio Radicale – e se vieni preso con le mani nella marmellata non vedi più lo Stato, se sei un politico o un dirigente pubblico”.

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