Sbarco clandestini, in 730 soccorsi sul Canale di Sicilia

disoccupati-brosLa stagione calda si prepara ad accentuare i numeri degli sbarchi clandestini. Sono 730 le persone trovate sui barconi che navigavano ieri presso il Canale di Sicilia, sul litorale occidentale dell’isola, dalla nave anfibia San Giorgio e dal pattugliatore Vega della Marina Militare italiana. Tra loro 124 donne e 29 minori.

Il ritrovamento è avvenuto grazie all’utilizzo degli elicotteri della San Giorgio. Un soccorso necessario, l’alto numero di persone rischiava infatti di compromettere il galleggiamento dei barconi, provocando una possibile nuova tragedia.

La nave Vega ha raccolto l’intero numero di persone per poi trasferirlo sulla San Giorgio. Infine il definitivo spostamento dei migranti a Porto Empedocle, in provincia di Agrigento, come stabilito dal Ministero degli Interni.

Con l’arrivo della primavera e dell’estate, insomma, ci si aspetta un numero ancora una volta incrementato di sbarchi: il Viminale aveva lanciato l’allarme già nella scorsa settimana, a seguito dell’arrivo, tra giovedì 20 e venerdì 21 marzo, di ben 2333 clandestini, che sommati a quelli di ieri e ai precedenti portano il totale dal primo gennaio ad oggi all’impressionante numero di quasi 11mila persone, provenienti soprattutto dalla rotta Corno d’Africa- Libia, dalla Siria e dall’Egitto.

La Libia sembra ancora una volta l’area più interessata a produrre profughi, viste le tensioni politiche interne fomentate dalle spinte separatiste di Cirenaica e Tripolitania.

 Stelio Fergola

Stelio Fergola

Nato a Napoli il 18 maggio del 1981, ha iniziato a collaborare per il quotidiano partenopeo “il Roma” dal settembre 2002 ed è diventato giornalista pubblicista nel giugno del 2005. Ha conseguito la Laurea Triennale in Scienze Politiche e la Specialistica in Relazioni Internazionali, entrambe presso l'Università Roma Tre. Dal 2005 al 2009 ha scritto anche per il sito web www.multiplayer.it, dedicato al mondo dei videogiochi, e nel 2011 per il blog culturale “Critica italiana”.