MILANO – Il “salotto buono” della finanza italiana finisce nel mirino della Procura di Milano. A essere indagati per aggiotaggio e ostacolo a Consob e Bce sono l’imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone, il presidente di Luxottica, Francesco Milleri, e l’ad di Montepaschi, Luigi Lovaglio. L’inchiesta degli inquirenti si concentra su possibili illeciti nell’operazione finanziaria che ha portato Mediobanca sotto il controllo della banca di Siena. Accuse avanzate già la scorsa estate, quando il trio era stato iscritto nel registro degli indagati. Ma che oggi si sono concretizzate con ulteriori perquisizioni e acquisizioni di nuovi documenti.
La ricostruzione della Procura
Secondo le accuse degli inquirenti, gli indagati avrebbero concordato la scalata di Mediobanca, avvenuta tra gennaio e ottobre, attraverso una serie di accordi illegali e soprattutto nascosti al mercato. Da qui le accuse di manipolazione e ostacolo alle autorità di vigilanza. Una ricostruzione che la Procura di Milano intende portare avanti grazie anche ai nuovi documenti acquisiti nelle ultime perquisizioni.
La difesa di Mps
Prove che Mps però sembra non temere. Dopo la conferma della notizia, la banca senese ha rilasciato una nota ufficiale confidando “di poter fornire tutti gli elementi a chiarimento della correttezza del proprio operato e manifesta piena fiducia nelle Autorità competenti”. Iscritti tra gli indagati anche il gruppo Caltagirone e la holding Delfin di Luxottica per la loro responsabilità amministrativa in quanto enti azionari. La linea d’azione di entrambe le aziende è stata quella della collaborazione con le forze competenti. Sia Caltagirone che Delfin, però, nei comunicati di ieri sera hanno sottolineato la propria estraneità ai reati contestati, assicurando di “aver agito sempre nel rispetto delle regole di mercato”.
Il calo in Borsa
Le rassicurazioni non sono bastate a Mediobanca per rialzarsi ieri in borsa. La notizia è esplosa prima della chiusura dei mercati. A Piazza Affari quindi il titolo di Mps non è riuscito a chiudere in positivo, cedendo il 4,56%.


