Un tassista carica nel bagagliaio della sua auto la valigia di clienti al posteggio taxi di stazione Centrale, Milano, 9 ottobre 2023. Dietro di lui uno striscione contro il dl asset. | Foto Ansa

Sciopero dei taxicontro il decreto AssetSit-in davanti al Ministero

Urso: "È incomprensibile dopo mesi" Codacons: "La protesta è un flop"

ROMA – Ancora disagi per viaggiatori e pendolari. Dopo lo sciopero di 24 ore indetto di ieri, 9 ottobre, dei mezzi di trasporto pubblici, oggi tocca ai taxi. Le auto bianche aderenti ai sindacati di base Usb, Orsa e Fast Confsal saranno ferme per l’intera giornata, in tutta Italia. La protesta contro l’aumento delle licenze deciso dal governo con il dl Asset arriverà fino alla sede del Ministero dei Trasporti, dove è previsto un sit-in di tassisti.

Il 5 ottobre la Camera ha dato il via libera definitivo al dl Asset, già approvato dal Senato. Il punto contestato dai sindacati riguarda la possibilità – prevista dal testo – di rilasciare fino al 20% di nuove licenze per i taxi, abrogando “ogni norma che prevede una programmazione territoriale”.

A dirlo è l’Usb, secondo cui il decreto è “inopportuno” in quanto calcola gli incrementi senza considerare “nessun dato concreto”.  Il ministro delle Imprese Adolfo Urso, però,  si dice sorpreso dallo sciopero, definito “poco comprensibile” e “un po’ a posteriori”. Il ministro ha infatti ricordato come i sindacati avessero dato la loro approvazione al decreto quando convocati dal governo.

Critiche arrivano anche dal Codacons, l’associazione dei diritti dei consumatori, che reputa lo sciopero di oggi “un flop”, perché “i cittadini non hanno avvertito alcuna differenza rispetto a qualsiasi altro giorno della settimana”. Non solo. Il Codacons accusa l’intera categoria di essere allergica “a qualsiasi misura tesa ad aumentare il servizio in favore dei cittadini”. Continuando peraltro a “difendere il proprio oligopolio” nonostante l’evidenza di quanto i taxi siano insufficienti in Italia.

Le tensioni seguono lo scontro di ieri tra Assoutenti (associazione consumatori no profit) e la sigla Uritaxi, che in una nota aveva contestato il diritto dei clienti di criticare la protesta. Per Furio Truzzi, presidente Assoutenti, “scioperi di questo tipo hanno come unica conseguenza quella di danneggiare gli utenti”, che pertanto hanno tutto il diritto di dirsi contrari.

Chiara Esposito

Nata a Napoli. Laureata in Archeologia, storia dell'arte e scienze del patrimonio culturale presso l'Università Federico II e in Editoria e Scrittura alla Sapienza. Aspiro a diventare giornalista professionista.