epa08329398 A handout photo made available by the Press office Palazzo Chigi shows Italian Prime Minister Giuseppe Conte attending a press conference at Palazzo Chigi, Rome, Italy, 28 March 2020. EPA/Palazzo Chigi

Scontro sul Mes in vista del Consiglio UeMartedì Conte alla Camera

Maggioranza spaccata ma c'è una tregua Stupisce il voto al Parlamento europeo

La cosiddetta “fase due” dell’emergenza Coronavirus crea non pochi problemi al governo italiano, soprattutto quando si parla di Mes. Il duro scontro all’interno maggioranza dei giorni passati ha portato il premier Giuseppe Conte a chiedere ieri una tregua agli alleati Pd e M5s, dopo una giornata logorante sui mercati e con lo spread a 245.

Il premier mira a non mostrare all’Europa una maggioranza disomogenea già prima di sedersi al tavolo del Consiglio Ue di giovedì 23 aprile. Intanto martedì prossimo è prevista un’informativa di Conte alla Camera, quindi senza voto. Una decisione che ha sollevato le proteste di Lega e Fdi, i quali vorrebbero “un voto in aula subito”. “Chi va a Bruxelles senza il voto del Parlamento è fuorilegge”, ha ribadito Matteo Salvini.

Una maggioranza in crisi. “Non firmo nulla se nel pacchetto ci sarà il Mes senza i Recovery Bond come vogliamo noi”. È questa la posizione di Conte a proposito della riunione di giovedì prossimo. Ma i CInquestelle ribadiscono il no al prestito di 37 miliardi, mentre il Pd si chiede perché non usarlo.

Il presidente della Camera Roberto Fico interviene in favore del premier, tranquillizzando gli alleati sul fatto che “il Mes che abbiamo conosciuto per la gestione della crisi greca non verrà mai usato in questo modo dal nostro Paese”.

Non molto chiara la posizione del ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, che prima invita a “non alimentare un dibattito surreale”, poi ribadisce che il no definitivo al Mes, per concludere – in linea con il presidente del Consiglio – che bisogna aspettare il Consiglio Europeo.

“Se lì si decide di rompere il Mes come un salvadanaio, prendere i soldi e usarli, allora vuol dire che abbiamo rotto il Mes”. Ma non tutti nei 5 stelle sono possibilisti. Se da una parte Carla Ruocco teme penalizzazioni sul Mes dopo l’erogazione dei fondi, Alessandro Di Battista si augura che “il Mes esca dal tavolo”, come ha dichiarato in un’intervista a Diritto e Rovescio, su Rete 4, ribadendo le posizioni nette del passato.

Dal Pd, la posizione sul Mes resta invariata. Per il ministro Francesco Boccia, “il no a prescindere a risorse che andrebbero ai nostri ospedali non ha alcun senso”. Stessa visione per il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi: “Non butterei questi soldi dalla finestra”.

Le diverse posizioni dell’opposizione. Neanche l’opposizione sembra avere una linea comune. Lega e Fdi continuano a contestare duramente il Mes, mentre il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi ribadisce il sì al fondo.

Matteo Salvini non ha dubbi, “non esiste il Mes senza condizioni. Il trattato dice che le condizioni ci sono, e abbiamo visto in passato che le condizioni sono la patrimoniale e l’innalzamento dell’età pensionabile”. Il leader della Lega ha inoltre attaccato il premier e la sua informativa senza voto di martedì in Parlamento, “non è normale che il Parlamento non possa votare su quello che Conte dovrà dire”. In linea con la Lega il Presidente di Fdi, Giorgia Meloni, che però apre uno spiraglio al premier: “Se Conte decide di andare in Europa e puntare i piedi e sostenere quello che dice nelle conferenze stampa noi siamo con lui”.

Il voto al Parlamento Ue. Pd e M5s si dividono al Parlamento Ue sul voto in plenaria a favore dell’attivazione del Mes, contenuto nella risoluzione sull’azione coordinata dell’Europa contro il Covid-19. Il Pd ha votato a favore del paragrafo 23, che invita i Paesi dell’eurozona ad attivare il Mes, mentre il M5s si è espresso contro. Contrarie anche Lega e Fratelli d’Italia. Hanno votato a favore Italia Viva e Forza Italia.

Era chiaro fin da subito quali sarebbero state le votazioni dei vari partiti sul Mes, ma quello che stupisce sono le votazioni della Lega contro i Coronabond e del M5s contro l’introduzione del Recovery Found, il fondo comune Ue che dovrebbe finanziare la ripresa economica dell’Europa e quindi anche dell’Italia.

Appare quindi lecita la domanda del coordinatore nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli: “Dopo aver detto di no anche al Mes senza condizioni per finanziare la sanità, come pensate di sostenere finanziariamente la ripresa economica del nostro Paese?”.

Federica Pozzi

Federica Pozzi, nata a Roma il 12 febbraio 1994. Diplomata al liceo classico e laureata all’Università degli studi di Roma “La Sapienza” in Lettere moderne (laurea triennale) e in Editoria e scrittura (laurea specialistica). Appassionata di giornalismo, soprattutto di politica interna, esteri e calcio.