Inizio anno scolastico presso il liceo Gioberti di Torino, 12 september 2022 ANSA/ALESSANDRO DI MARCO Alessandro Di Marco

Scuola, partenza a ostacoliMancano professorie sistemi di aerazione

Bianchi: "Assunti oltre 100mila docenti" No a settimana corta per risparmiare

La prima campanella dell’anno è suonata in quasi tutta Italia, ma ancora prima dell’apertura dei portoni erano già partite le proteste. Quest’anno si annuncia come quello del definitivo saluto alle regole anti Covid, identico negli orari e nelle regole a tre anni fa. Quindi niente mascherine, niente turni, niente controlli della temperatura all’ingresso, niente Dad o distanze tra i banchi (a rotelle e non). Anche altri Paesi europei stanno lentamente abbandonando le restrizioni, ma dopo aver investito fondi per migliorare i sistemi d’aerazione. Come riporta Il fatto quotidiano in Germania il governo federale, (quello vecchio di Angela Merkel) nel giugno 2021 ha stanziato 200 milioni di euro e offre fino a 500 mila euro per ciascuna scuola per l’acquisto di sistemi fissi di filtraggio dell’aria. Nei Paesi Bassi hanno stanziato 360 milioni su tre anni nell’ottobre 2020. L’Italia invece non è pervenuta.

E poi restano gli annosi problemi pre pandemici. Professori che mancano e aule affollate, a cui si aggiunge l’aumento del prezzo del gas.

I docenti ci sono, secondo il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. “Abbiamo 650-700mila docenti di ruolo, abbiamo attivato quest’anno le supplenze annuali dal 15 agosto”, ribadisce il ministro che poi sottolinea come “le cattedre scoperte” siano quelle “che rinunciano per situazioni impreviste, come malattie. Il dato nazionale è del 5%”. Non solo, Bianchi rivendica il lavoro svolto. “Abbiamo fatto – ricorda – una quantità enorme di assunzioni, 7 concorsi in un anno e mezzo: l’anno scorso sono stati immessi in ruolo 61mila docenti, quest’anno già oltre 50mila ed altri 25mila lo saranno entro l’anno. Poi ci sono 91mila insegnanti di sostegno in deroga ed una quota a tempo determinato c’è sempre”.

Un tema che sta provocando polemiche e divisioni è la risposta contro i rincari dell’energia. Regioni e Comuni italiani hanno posizioni molto diverse, ma lo stesso ministro scioglie ogni dubbio specificando che “non abbiamo mai parlato di settimana corta in Consiglio dei ministri”. “Sono contrario – prosegue – a dire che poiché c’é un’emergenza, la scuola deve essere la prima a pagare. È l’intero Paese che deve cambiare direzione rispetto ai consumi”.

Andrea Noci

Sono nato il 5 ottobre 1998 a Firenze. Laureato in Lettere moderne, con una tesi in Grammatica italiana. Amo la lingua italiana e utilizzarla in tutte le sue forme per scrivere.