Dieci arresti in Brianzasfruttavano immigraticon loro altri 171 indagati

aziende fittizie per false assunzioni fino a 3 mila euro per i documenti

Sfruttavano l’immigrazione clandestina assumendo cittadini stranieri in ditte mai esistite. Così ai disperati vendevano documenti necessari per richiedere il permesso di soggiorno. E’ quanto ha ricostruito l’inchiesta avviata dal tribunale di Monza che ha coinvolto 171 persone, fra cui un commercialista, imprenditori e procacciatori. Scattati anche 11 arresti.

L’operazione Hydra condotta dalla procura brianzola ha sgominato un’associazione che favoriva la permanenza illegale in Italia di immigrati. Gli stranieri bisognosi si rivolgevano a questo gruppo criminale che produceva, dietro pagamento, documenti necessari a chiedere il permesso di soggiorno. Nella rete degli investigatori sono finiti un commercialista con lo studio a Sesto San Giovanni, alcuni suoi collaboratori che risultavano essere titolari di aziende mai esistite e un gruppo di procacciatori di clienti. Il metodo era semplice: i cittadini stranieri venivano assunti in false ditte al solo fine di creare la documentazione falsa da allegare alla richiesta del permesso di soggiorno. I disperati venivano adescati dagli intermediari nei luoghi maggiormente frequentati dagli immigrati, fra questi il phone center di Limbiate. Gli immigrati disperati erano disposti a pagare da un minimo di 200 e fino a 3 mila euro. La procura di Monza ha iscritto nel registro degli indagati 171 persone, 11 delle quali destinatarie di misure cautelari. Il volume di affari dell’associazione, si aggirava intorno ai due o tre milioni di euro l’anno.

Secondo le indagini la rete era composta da oltre 30 false aziende che hanno assunto più di 1.500 dipendenti. Come il mostro mitologico Idra, le ditte aprivano e chiudevano continuamente non appena percepivano la pressione degli investigatori. Le indagini sono partite nel 2015, sulla base irregolarità scoperte nelle richieste di permessi di soggiorno giunti negli uffici di polizia del Nord Italia. L’attività illecita era iniziata nel 2007, ma a causa della prescrizione l’attività degli inquirenti riguarda i fatti accaduti dopo il 2012.

Giordano Contu

Studia e vive a Roma. Nato in Sardegna, ma pisano di adozione, ha studiato Filosofia estetica e ha collaborato al quotidiano Il Tirreno. Si interessa di politica e cultura. Cura quotidianamente i social network. È impegnato socialmente e politicamente. Ama i paesaggi, la fotografia e il mare.