In migliaia ai funeralidi Giulia Cecchettin"Amate di più"

Il padre Gino: "Che la sua memoria ci ispiri a lavorare contro la violenza"

Nella basilica di Santa Giustina a Padova migliaia di persone hanno dato l’ultimo saluto a Giulia Cecchettin, la ragazza di 22 anni uccisa il 10 novembre dall’ex fidanzato Filippo Turetta.

Già dalle 8,30 di oggi 5 dicembre le persone avevano iniziato a gremire la basilica con i suoi 1200 posti a disposizione. La grande piazza era allestita con due maxischermi all’esterno, uno sul lato destro del sagrato, e l’altro rivolto verso Prato della Valle e l’isola Memmia, la zona centrale della piazza. Sono state posate all’interno della basilica le corone funebri del presidente della Repubblica, della presidente del Consiglio, dei ministri e dei presidenti di Camera e Senato.

In chiesa è stata posta la bara bianca che contiene il corpo martoriato di Giulia, coperta di rose dello stesso colore, come simbolo di purezza. La bara è stata accolta da un applauso sommesso delle migliaia di persone presenti sul sagrato. Tutti stretti intorno al papà Gino, ai fratelli Elena e Davide, alla nonna e agli zii. Iniziati i funerali  è stata Giulia Zecchin, 22 anni, la migliore amica a leggere la prima lettura. La famiglia ha voluto che venisse data lettura di un passo dal libro del profeta Isaia. “Un germoglio spunterà dal tronco di lesse, un virgulto – recita l’incipit – germoglierà dalle sue radici. Su di lui si poserà lo spirito del Signore”.

I funerali sono stati officiati dal vescovo di Padova, monsignor Claudio Cipolla, “Dal dolore ora è necessario costruire però un sentimento positivo”, ha detto il vescovo. “La conclusione di questa storia lascia in noi amarezza, tristezza, a tratti anche rabbia ma quanto abbiamo vissuto ha reso evidente anche il desiderio di trasformare il dolore in impegno per l’edificazione di una società e un mondo migliori, che abbiano al centro il rispetto della persona (donna o uomo che sia) e la salvaguardia dei diritti fondamentali di ciascuno, specie quello alla libera e responsabile definizione del proprio progetto di vita”.

Parole condivise anche dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella che questa mattina alla cerimonia delle Stelle al merito del lavoro del Quirinale ha affermato che “il valore e il rispetto della vita vanno riaffermati in ogni ambito, circostanza e dimensione”.

Infine parole piene di dolore quelle dette dal padre della ragazza: “Cara Giulia, addio, è il momento di lasciarti andare, salutaci la mamma. Impareremo a danzare sotto la pioggia. Grazie per questi 22 anni. Che la memoria di Giulia ci ispiri a lavorare insieme contro la violenza, che la sua morte sia la spinta per cambiare”.

Hanno presieduto come rappresentanza politica il ministro della Giustizia Nordio e presidente della Regione Veneto Luca Zaia, che ha proclamato una giornata di lutto regionale.