Siria, Kerry a Roma per scelte decisive
Per tutta la giornata una Roma caput mundi blindata

 

Roma è l’ombelico del mondo, in queste settimane più che mai. Dopo le faticose e tormentate elezioni e le dimissioni di Papa Benedetto XVI,la Capitaleitaliana accoglie anche un vertice delicatissimo che avrà un risvolto fondamentale sulla guerra in Siria. Un incontro che giunge all’indomani della cena in formato transatlantico tenuta ieri a Villa Madama che punta a rafforzare gli aiuti ai ribelli e velocizzare la transizione politica. Alla riunione, alla quale ha partecipato John Kerry, hanno preso parte anche il segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen e l’alto rappresentante dell’Ue per gli Affari Esteri, Catherine Ashton.

 

E’ in corso in queste ore, un faccia a faccia in un albergo romano tra il segretario di Stato Usa e il leader della coalizione siriana dell’opposizione, Moaz al Khatib. Kerry e Khatib partecipaeranno poi all’incontro allargato ai Paesi ‘Amici della Siria’ a Villa Madama, programmata dal titolare della Farnesina Giulio Terzi anche con la presenza dei ministri degli Esteri europei, tra cui quello britannico William Hague e il collega turco Ahmet Davutoglu. Tra i partecipanti, anche l’opposizione siriana e undici paesi (Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Germania, Italia, Turchia, Egitto, Giordania, Arabia Saudita, Qatar e Emirati arabi uniti), che sostengono gli oppositori del presidente Bashar al Assad.

 

In una Roma blindata, presidiata dalle guardie del corpo e da tutte le forze dell’ordine, sono state prese serrate misure di sicurezza. Giunto ieri in Italia dopo aver visitato Londra, Berlino e Parigi, quello di John Kerry più che un tour, sembra un tour de force, quello di John Kerry che, nelle vesti del nuovo segretario di Stato americano, ha voluto direttamente l’incontro.  E’ al suo primo impegno fuori dal paese e sembra che la sua precisa intenzione sia quella di non fermarsi alle parole ma di produrre delle “decisioni”. Dopo due anni, 70 mila vittime e un milione di profughi, oggi si discute della crisi siriana e secondo il Washington Post,la Casa Bianca ha intenzione di fornire ai ribelli giubbotti antiproiettile e veicoli blindati, e forse anche addestramento militare inviando aiuti umanitari direttamente alla coalizione politica di opposizione al regime di Assad.

 

Il successore di Hillary Clinton, alle 18, inoltre, incontrerà anche il presidente del Consiglio Mario Monti a Palazzo Chigi, con cui sicuramente parlerà anche del confuso risultato elettorale italiano. Ora Washington è pronta a fornire aiuti diretti all’Esercito Libero di Siria che facilitino la campagna militare contro il regime e incrementare il piano d’addestramento già in atto per i militanti dell’opposizione.

Sara Stefanini