Spending reviewnel 2017 risparmiati30 miliardi di euro

Lo ha detto il commissario Yoram Gutgeld Spesa pubblica a quota 830 miliardi

Nel 2017, la spesa pubblica in Italia è scesa di 30 miliardi di euro. Lo ha detto il commissario straordinario alla Spending Review, Yoram Gutgeld, in audizione davanti alla commissione sul Federalismo Fiscale della Camera. “Con il blocco del turnover e i trasferimenti abbiamo diminuito del 4% il personale nella pubblica amministrazione e del 7% quello nei ministeri – le parole di Gutgeld – Dal punto di vista dei capitoli di spesa, la riduzione ha riguardato per il 17% la pubblica amministrazione locale e per il 24% quella centrale.

La spesa pubblica italiana è di 830 miliardi. Circa 300 rappresentano il cuore dei servizi pubblici (scuola, sanità, forze di polizia). Una sessantina di miliardi sono investimenti in conto capitale, la spesa sociale è di quasi 340 miliardi e poi ci sono gli interessi sul debito”. I tagli si sono concentrati “sulla spesa aggredibile, cioè sul costo della macchina dei servizi pubblici”.

Il commissario ha spiegato che nel 2016 la spesa pubblica ha pesato sul Prodotto interno lordo italiano per il 49,6%, con una media alta rispetto agli altri paesi dell’area euro. Ciò a causa degli alti interessi sul debito e dei costi legati al sistema pensionistico, “il più generoso del mondo”. Gutgeld ha poi aggiunto che “negli ultimi tre anni, la spesa nominale corrente è rimasta ferma rispetto ad altri paesi europei”.

Tra le novità annunciate nel corso dell’audizione c’è la revisione delle stazioni di polizia, con diverse sedi che verranno chiuse nel centro delle città per essere spostate nelle periferie. Un sistema che permetterà di risparmiare ulteriori risorse, così come il meccanismo che renderà possibile denunciare lo smarrimento della carta d’identità direttamente al comune. “Ogni anno ci sono due milioni e mezzo di denunce di smarrimento dei documenti che assorbono centinaia di uomini – spiega Gutgeld – In questo modo si semplifica la vita ai cittadini e si liberano forze a presidio del territorio”.

Dino Cardarelli

Trentatrè anni, marsicano, laureato in Comunicazione all’Università di Teramo, città in cui muove i primi passi nel giornalismo, collaborando con testate cartacee ed online locali. Pubblicista dal 2009, iscritto nell’Ordine abruzzese, vuole continuare ad inseguire il suo sogno: realizzarsi come cronista sportivo.