Strage del collegio di Buni Yadi. Secondo le autorità nigeriane il responsabile è Boko Haram

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Il gruppo integralista islamico sunnita Boko Haram (in lingua hausa “l’educazione occidentale è sacrilega”), secondo le autorità nigeriane, è responsabile della strage avvenuta martedì intorno alle 2 del mattino locali, nel collegio di Buni Yadi, nella regione dello Yobe, causando la morte di 59 ragazzi di età compresa tra gli 11 e i 18 anni.
Durante l’attacco alcuni degli studenti stavano ancora dormendo. I miliziani hanno prima gettato all’interno degli edifici materiale esplosivo e poi cosparso il pavimento con polvere da sparo. Quindi sono entrati e hanno raggruppato le ragazze della scuola permettendo loro di scappare, però, ordinando loro di “sposarsi e lasciar perdere l’istruzione”, questa la testimonianza degli insegnanti superstiti. “Dopo hanno appiccato il fuoco”, ha affermato il commissario di polizia Sanusi Rufai, “e tutti e 24 i palazzi della scuola sono stati rasi al suolo”.
Il presidente nigeriano Goodluck Jonathan ha parlato dell’attacco come di “un assassinio efferato e senza senso compiuto da terroristi impazziti e fanatici che hanno chiaramente perso tutta la loro umanità trasformandosi in bestie”. Dello stesso avviso è anche il segretario di stato Usa, John Kerry.
In una recente conferenza, Jonathan ha difeso l’operato dell’esercito nazionale, che ha riportato alcuni successi contro gli integralisti di Boko Haram. Ha inoltre parlato di una collaborazione con il Camerun, affinché i membri del gruppo non scappino oltre i confini del paese. Ibrahim Gaidam, governatore dello Yobe, non è dello stesso avviso, e da diverso tempo richiede rinforzi per mettere in sicurezza il territorio. In merito all’attacco ha dichiarato che “dopo ancora cinque ore dal massacro, nessun agente di sicurezza era intervenuto sul posto per contenere la situazione”.

Dal 2009 a oggi, migliaia di persone sono state uccise da Boko Haram, anno in cui il gruppo ha iniziato la sua attività terroristica volta a destituire l’attuale leadership politica e reinstaurare la Shari’a nel paese. Solo quest’anno sono già state fatte 300 vittime e Yobe è l’epicentro delle manovre del gruppo. Caratteristica principale degli attacchi è che vengono prese di mira principalmente le scuole. Proprio poche settimane fa un importante studioso nigeriano, Sheikh Mohammed Awwal Albani, è stato ucciso per aver detto che Boko Haram “non ha nulla a che fare con l’Islam”.
Abubakar Shekau, attuale leader dei militanti sunniti, in un video risalente a pochi giorni fa, ha dichiarato di voler estendere le azioni militari anche al sud della Nigeria. Non è un caso che la zona in questione sia la riserva petrolifera più ricca del paese, e dell’intero continente africano, posto sotto il controllo della maggioranza cristiana.

Renato Paone

Renato Paone

Nato a Carpi (Mo) il 16 luglio 1986, si è laureato in Scienze Storico–Religiose presso La Sapienza di Roma. Nel 2007 ha iniziato a collaborare con il quotidiano “Il Corriere Laziale” ottenendo, al termine del biennio, il tesserino da pubblicista. Ha proseguito la sua attività giornalistica scrivendo su alcune riviste on line, interessandosi prevalentemente di politica estera, Medio Oriente, Asia e Africa, e pubblicando il suo primo libro, “Jihad e Stampa Cattolica”, nel settembre del 2013.