Dopo il blitz di questa notte, dove alcuni universitari hanno esposto uno striscione con scritto “Vogliamo una scuola buona davvero”, inscenando un “flash mob” trasmesso poi su Youtube, non accenna a diminuire la protesta di studenti e insegnanti davanti al ministero dell’Istruzione contro la riforma della scuola. Alcuni manifestanti, in attesa di ricevere l’autorizzazione da parte delle forze dell’ordine per procedere in corteo verso il sit-in in Parlamento, si sono riuniti davanti alla scalinata del Miur bloccando il traffico. Lo sciopero, il più partecipato dal 2007, è stato promosso inizialmente dai Cobas per le scuole elementari e dell’infanzia, poi hanno aderito Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda, estendendolo ai lavoratori impegnati in scuole di ogni ordine e grado.
“Sarà la più grande contestazione della storia della scuola italiana – affermano i rappresentanti dei Cobas sotto la sede del ministero dell’Istruzione – è la prima volta che i sei principali sindacati scioperano insieme”.
La protesta non si ferma a Roma, sono migliaia le persone in piazza, da Bari a Milano, contro la riforma della “buona scuola” approvata dal Consiglio dei Ministri, dopo una consultazione pubblica durata diversi mesi e che ha coinvolto quasi due milioni di persone. Punti caldi il potenziamento del ruolo del dirigente scolastico, il mancato stanziamento dei fondi destinati alla scuola pubblica e le assunzioni dei precari: da 100 mila previste a 40 mila. Pollice verso anche per il metodo di valutazione “Invalsi”, test a crocette che comprometterebbe la creatività degli studenti.
Cecilia Greco