MILANO – È record di illeciti legati al Superbonus. I sequestri di finti crediti d’imposta legati a operazioni di ristrutturazione, riferiti a condomini e a interventi mai realmente eseguiti hanno raggiunto i 9,3 miliardi di euro. Lo riferisce il conteggio aggiornato dalla Guardia di Finanza. L’attività di contrasto viene svolta in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate, con interventi mirati a bloccare la circolazione di crediti inesistenti.
Le indagini portate avanti dopo analisi di rischio mirate hanno portato alla luce un sistema di complesse reti criminali che creano falsi crediti, poi trasferiti e monetizzati attraverso società cosiddette “cartiere” e prestanome. A finire nella rete delle frodi anche amministratori e condomini che in buona fede hanno acquistato crediti d’imposta inesistenti.
Nuovi sequestri nel 2025 ma più contenuti
Se il Superbonus entra nel suo tratto finale, la narrazione pubblica tende a dividersi tra bilancio economico e bilancio giudiziario. Sul primo fronte, la normativa ha progressivamente ridotto l’aliquota: la misura è scesa al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025, secondo la sintesi parlamentare di riferimento. Sul secondo fronte – quello giudiziario – la Gdf continua a portare alla luce casi di frode: lavori attestati sulla carta che poi diventano monetizzabili attraverso compensazioni o cessioni. Nel 2025, si sono registrati nuovi sequestri ma di dimensione più contenuta, seppur indicativi di un modello fraudolento ancora persistente.


