Il giorno dopo le polemiche arrivano le controprove. La procura di Rieti apre un’inchiesta sulle accuse mosse dal sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi sui 33 milioni raccolti attraverso gli sms solidali. “Secondo quanto abbiamo appreso dai giornali si va secondo me verso l’insussistenza della notizia di reato, perché se i fondi raccolti sono confluiti nelle casse della Protezione Civile il fatto si rivelerà una grossa bolla di sapone” ha dichiarato il procuratore di Rieti Giuseppe Saieva che nelle scorse ore ha incontrato Pirozzi negli uffici della Procura in qualità di persona informata dei fatti. “Ho ribadito quello che ho detto nei giorni scorsi, mi sono fatto portavoce dell’indignazione degli italiani, di chi mi ha scritto e di chi mi ha fermato per strada. Di coloro che quando hanno versato i soldi intendevano darli ad Amatrice. Chi decide non è mai sprovveduto, è sbagliato da un punto di vista morale. È stata tradita la fiducia degli italiani”
Sempre nelle scorse ore, il Garante regionale per il contribuente della Regione Umbria, Wladimiro De Nunzio aveva fatto sapere che gli interventi della Regione Umbria finanziati con le donazioni a favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici del 2016 riguardano la dotazione tecnologica informatica per le scuole, i centri polivalenti e i beni culturali comunicando che è già stato definito l’elenco delle opere che verranno restaurate grazie ai contributi solidali.
Il sindaco di Amatrice, che ieri aveva dichiarato i 33 milioni di euro raccolti con gli sms non sarebbero mai arrivati nelle casse dei comuni, ha aggiunto: “Abbiano il coraggio di dire che la cosa era tecnicamente giusta ma moralmente sbagliata. Se la chiudono, bene così. Abbiamo saputo che la scuola di Collevecchio sarà stralciata. Il procuratore era a conoscenza di tutto, aveva ascoltato la registrazione delle mie dichiarazioni”.