Un post tratto dal profilo Facebook della ASL di Rieti. +++ATTENZIONE LA FOTO NON PUO' ESSERE PUBBLICATA O RIPRODOTTA SENZA L'AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA+++

Covid, al via terza dose per i soggetti più fragiliLazio già operativo

Tar Sardegna respinge richieste no vax Nelle scuole proseguono i test salivari

La circolare del Ministero della Salute che dà il via libera alla terza dose ai fragili è arrivata ieri pomeriggio e alcune regioni sono già partite con le somministrazioni. A Rieti a ricevere l’iniezione – ha informato la Asl – sono 40 soggetti vulnerabili, trapiantati di organo solido che avevano già completato il ciclo vaccinale.

Secondo la circolare le prime fiale saranno riservate a dieci categorie prioritarie a partire da trapiantati e malati oncologici con determinate specificità. Nel testo, che descrive nel dettaglio categorie e tempistiche, vengono distinte la terza dose “addizionale” – riservata ai soggetti fragili – e la dose “booster”, dedicata a individui che hanno avuto una risposta immunitaria adeguata dopo le prime due somministrazioni ma che a fronte di un calo della copertura o come protezione dalle varianti del virus necessitano di una dose aggiuntiva. Da lunedì prossimo anche in Lombardia partirà la somministrazione della terza dose del vaccino anti-Covid. Lo ha annunciato la vicepresidente Letizia Moratti rivelando che a riceverla anti saranno “150 mila persone: chemioterapici, trapiantati, persone affette da Hiv e assuntori di farmaci ad alto dosaggio”.

Mentre si lavora per la somministrazione della terza dose, sono ancora molti i contrari all’immunizzazione, anche tra il personale sanitario. Proprio ieri il Tar della Sardegna ha respinto con un’ordinanza la richiesta di reintegro nel posto di lavoro di 173 operatori sanitari, tra cui medici, infermieri e Oss, allontanati perché non vaccinati. I giudici del Tar hanno quindi bocciato l’istanza cautelare non concedendo la sospensiva e ritenendo “insussistenti i presupposti per disporre la sospensione dei provvedimenti impugnati”.

Per monitorare la circolazione del virus nelle scuole proseguono i test salivari negli istituti “sentinella”. Fa da apripista il Lazio, con “circa 30 mila alunni interessati sul territorio regionale”, come ha dichiarato l’assessore della Regione alla Sanità, Alessio D’Amato. Il protocollo prevede di effettuare “un test con prelievo salivare di natura molecolare che viene processato in laboratorio” ha spiegato l’assessore, aggiungendo che “se c’è un caso positivo, viene isolato” L’obiettivo dell’operazione ha concluso è “evitare chiusure di plessi scolastici, per intervenire chirurgicamente lì dove ci potrebbero essere casi di positività”.