ROMA – Al lavoro per capire la causa del crollo della Torre dei Conti. I pm di Roma sono pronti ad ascoltare gli operai e i titolari delle tre società a cui sono stati affidati i lavori di ristrutturazione dell’edificio nella zona dei Fori imperiali.
Dalla perizia, effettuata prima dell’inizio dei lavori, i solai erano stati giudicati “perfettamente idonei a sopportare fino a 400 chili di peso”, che equivalgono a due operai, una macchina per l’abrasione e l’estrattore. Così è stata data l’approvazione per procedere alla rimozione dell’amianto.
Nel documento si evidenzia come per ogni solaio erano stati individuati i punti deboli, così da essere sottoposti al test del sacchetto con l’obiettivo di stabilire la resistenza al peso dei solai su cui poi avrebbero dovuto camminare gli addetti ai lavori. Al termine delle prove di carico, l’esito era stato “del tutto positivo”.
Ora i magistrati stanno indagando per capire il numero effettivo di manovali al lavoro quel giorno per constatare se le prescrizioni messe in campo dalla perizia, che prevedevano non più di due operai per ambiente, siano state rispettate.
Il pericolo che ora si teme è che l’edificio collassi del tutto, preoccupazione che riguarda non solo le istituzioni ma anche bar, ristoranti e alberghi che affacciano sulla struttura.
Intanto, la prossima settimana ci saranno i funerali dell’operaio di 66 anni, Octav Stroici, dopo che la sua bara sarà riportata nel suo paese d’origine, in Romania.


