Sopralluogo della polizia nell'abitazione a Frattaminore, in provincia di Napoli, dove un uomo di 50 anni, Gennaro Iovinella, è stato trovato impiccato nell'appartamento dove sono stati scoperti anche i cadaveri di moglie e figlio, 5 dicembre 2016. ANSA / CIRO FUSCO

Tragedia a Frattaminore
uccide moglie e figlio
poi si toglie la vita

Spezzata un’intera famiglia nel Napoletano
Alla base problemi coniugali ed economici

Un’intera famiglia stroncata da un gesto irrazionale. A Frattaminore, in provincia di Napoli, si è verificata oggi l’ennesima strage familiare. Un uomo impiccato nell’androne del palazzo, la moglie e il figlio di tre anni morti nella loro abitazione. È questa la scena che si è trovato davanti stamattina un vicino di casa della famiglia, in un complesso di fabbricati in Via Liguori. Sul luogo sono in corso le indagini da parte di forze dell’ordine e polizia scientifica, mentre si attende l’arrivo del Pm di turno della Procura della Repubblica di Napoli Nord.

Dalle prime ricostruzioni sembra che si sia trattato di un omicidio-suicidio. L’uomo, di 50 anni, avrebbe ucciso la moglie quarantenne, non si sa ancora se sbattendole la testa al muro o con un corpo contundente, per poi soffocare il figlioletto nel sonno. Infine si sarebbe tolto la vita, all’ingresso del palazzo. Sul luogo del delitto non è stato trovato alcun biglietto che spiegasse le ragioni del gesto, su cui tuttavia si hanno sempre meno dubbi. Secondo alcune testimonianze la coppia litigava molto spesso, tanto che tra i due era in corso una causa di separazione. La sentenza, come dichiarato da don Maurizio Patriciello, il parroco anti roghi di Caivano (Napoli), originario di Frattaminore, era attesa per aprile. A peggiorare la situazione anche i problemi economici, con l’uomo che lavorava solo occasionalmente. Un conoscente della coppia ha dichiarato che i due hanno gestito fino a poco tempo fa una pizzeria nella vicina Frattamaggiore, loro paese di provenienza. Dopo la chiusura del locale l’uomo, cinquantenne, era rimasto disoccupato. La moglie invece ha poi lavorato per un periodo come commessa. Pare che la donna si fosse rivolta alle forze dell’ordine per denunciare le continue liti con il marito. Tuttavia la denuncia non sarebbe mai stata formalizzata.

All’esterno della palazzina, nei pressi della chiesa di San Maurizio, si è radunata una piccola folla di amici e conoscenti. Sui volti l’incredulità per come un gesto così estremo possa aver avuto il sopravvento sull’amore coniugale e su quello per un bambino con ancora tutta una vita davanti.

Carmelo Leo

Nato a Messina nel 1993, ha conseguito la laurea triennale in Scienze delle Relazioni Internazionali e Politiche nel 2016 con una tesi dal titolo “Il declino del sogno americano: gli Stati Uniti nel tornante storico del Sessantotto”. Dopo qualche breve esperienza giornalistica online si è iscritto al Master in Giornalismo della LUMSA. Appassionato di storie, che siano esse libri, film, racconti, videogiochi o canzoni.