Fiori e una candela depositati davanti il cancello della fabbrica di laminati Lamina dove tre operai sono morti a causa dell'esalazione di sostanze tossiche. Milano, 17 Gennaio 2018. ANSA/FLAVIO LO SCALZO

Tre operai morti a MilanoIntossicati dal gasAzienda sotto sequestro

Si indaga per omicidio colposo Ancora grave il quarto dipendente

Omicidio colposo plurimo. Questa l’ipotesi avanzata dalla procura di Milano sull’incidente sul lavoro di ieri alla Lamina spa, azienda metalmeccanica in via Rho, dove sono morti tre operai e uno è ricoverato in gravissime condizioni. Come atto dovuto verranno iscritti nel registro degli indagati il responsabile legale dell’azienda e probabilmente altre figure, come i responsabili della sicurezza. È stato, inoltre, già sequestrato l’immobile.

Marco Santamaria di 43 anni, Giuseppe Setzu di 49, Arrigo Barbieri di 58, sono morti mentre eseguivano lavori di manutenzione al forno dell’azienda. Immediatamente l’ossido di azoto presente nella “botola” li ha intossicati facendo perdere equilibrio e sensi. Giancarlo Barbieri, 62 anni, fratello maggiore di Arrigo, in fabbrica non doveva esserci. Da poco in pensione si occupava della formazione di un operaio più giovane. Quando si è accorto dell’accaduto, ha chiamato i soccorsi, arrivati dopo 8 minuti. Ma nonostante questo, Giancarlo si è calato nel forno per salvare i suoi colleghi.

Ora è ricoverato al San Raffaele di Milano in gravissime condizioni, tenuto in vita da macchine che sostituiscono l’attività di cuore e polmoni. Migliori, invece, le condizioni di Alfonso Giocondo di 48 anni e Costantino Giampiero di 45, intossicati in misura meno grave nel tentativo di salvare gli altri dipendenti.

L’azienda sembra essere stata sempre molto attenta alla sicurezza, come hanno ribadito anche gli stessi operai. “Essendo sotto sequestro per il momento non si sa nulla. Sarà lunga, speriamo nella cassa integrazione. Abbiamo tutti famiglie e mogli e che facciamo se chiude? – ha detto un dipendete della fabbrica e ha aggiunto -. Speriamo che l’ingegnere tenga aperto. Qui c’è tanto lavoro e si lavora bene. Questa è una delle poche aziende che resistono a Milano, anzi a volte si rifiutano anche ordini perché non ci sono abbastanza macchine per farli”.

Intanto le Istituzioni hanno manifestato il loro cordoglio per uno degli incidenti sul lavoro più gravi degli ultimi anni a Milano. Il Consiglio regionale della Lombardia, nell’ultima seduta della legislatura, ha ricordato con un minuto di silenzio le tre vittime dell’incidente, mentre il sindaco di Milano, Giuseppe Sala ha intenzione di proclamare il lutto cittadino. “Ho chiesto all’assessore alla Sicurezza, Carmela Rozza, di incontrare le famiglie. E contatterò il prefetto perché credo che sia utile convocare un tavolo molto operativo e non retorico, con tutti gli enti che possono dare il loro contributo, come ad esempio i sindacati, l’Inail, per rafforzare i controlli preventivi”, ha aggiunto il primo cittadino.

Marina Lanzone

Nata a Monopoli (Ba) il 17 febbraio 1993. Laureata in Lettere all'Università di Bari, ha iniziato a collaborare con una testata on-line. Nel 2016 ha frequentato un Master in giornalismo semestrale che le ha offerto l’opportunità di fare uno stage presso la sede romana del Tg5. Appassionata di teatro e cinema ma anche costume e società ha iniziato il secondo master in giornalismo presso la Lumsa per mettersi in gioco e diventare una giornalista multitasking.