ROMA – Non si ferma la pioggia di missili sull’Ucraina. Almeno 20 persone sarebbero morte sotto il fuoco russo in una città nella regione orientale di Donetsk. Lo comunica il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sui suoi canali social. “Un attacco aereo russto brutale”, ha scritto il politico, “con una bomba aerea sul villaggio rurale di Yarova nella regione di Donetsk. DIrettamente sulla popolazione. Civili innocenti. Proprio nel momento in cui venivano erogate le pensioni. Secondo le informazioni prelminari, sono state uccise più di 20 persone”.
Mosca afferma di avere abbattuto 31 droni ucraini nella notte
È delle scorse ore, invece, la notizia di 31 droni ucraini abbattuti nella notte in territorio russo. Mosca ha affermato di avere abbattuto gli aeromobili a pilotaggio remoto di Kiev sulle regioni di Belgorod, Kursk, Krasnodar, Tambov e Voronezh, sul Mar Nero e sulla Crimea. A riportarlo, l’agenzia di stampa Tass citando il Ministero della Difesa. Il capo dei separatisti filorussi del Donetsk, Denis Pushilin, ha poi accusato l’esercito ucraino di aver provocato la morte di due civili e il ferimento di altri 16 in attacchi missilistici e con ulteriori droni.
Il Pentagono rivede il programma di aiuti e rallenta nelle consegne in Ucraina
Se gli attacchi da entrambe le parte del fronte continuano, Kiev rischia di rimanere senza munizioni. A gettare nel panico i vertici militari ucraini, il Pentagono con la sua revisione del programma di aiuti militari. Lo ha scitto il Financial Times. Dopo mesi di consegne Usa irregolari, aumenta il rischio di consegne sempre più in ritardo. Funzionari e analisti avvertono che se Mosca intensificherà o semplicemente manterrà un ritmo più elevato negli attacchi, le difese ucraine si troveranno in serie difficoltà. “È solo questione di tempo prima che le munizioni finiscano”, hanno affermato.
Kallas: “Finché Mosca combatte lo facciamo anche noi”
A dare sostegno a Kiev, l’Unione europea. “La sicurezza dell’Ucraina è sicurezza europea, e finché la Russia porterà avanti la sua guerra illegale, noi dobbiamo continuare a combattere”. Lo ha sostenuto l’Alta rappresentante Ue Kaja Kallas in audizione al Parlamento europeo, ricordando il lavoro dell’Ue su tre pilatri principali. “In primo luogo siamo il principale fornitore di addestramento delle Forze Armate ucraine. In secondo luogo, conitnueremo a sostenere la sicurezza interna e la resilienza della nazione. In terzo luogo, continueremo a rafforzare l’industria della difesa ucraina, anche aiutando a produrre più materiale bellico”.