BRUXELLES – L’Unione europea ha trovato un accordo sugli obiettivi climatici del 2040 con un taglio delle emissioni del 90% entro lo stesso anno. L’intesa prevede inoltre la possibilità di contabilizzare nel bilancio delle emissioni fino al 5% di crediti internazionali di carbonio extra Ue.
L’accordo europeo
Dopo un negoziato diplomatico durato 24 ore i ministri dell’ambiente dell’Ue trovano un compromesso sul clima, in vista del prossimo confronto col Parlamento europeo. L’intesa è stata votata a maggioranza qualificata e non all’unanimità. Contrarie infatti Slovacchia, Ungheria e Polonia. Belgio e Bulgaria astenute, con il computo totale dei non favorevoli al momento ignoto. L’intesa, preparata dalla presidenza danese dell’Unione, introduce elementi di flessibilità lasciando comunque il target principale. La proposta della Commissione europea di ridurre le emissioni nocive del 90% rispetto ai dati del 1990. Il ministro danese dell’Ambiente Lars Aagaard ha spiegato infatti che il compromesso prevede che il target del 90% di riduzione delle emissioni nocive sia legalmente vincolante.

La proposta della Commissione
L’organo esecutivo dell’Ue aveva previsto il 3% di cosiddetti crediti internazionali, progetti ambientali in Paesi terzi. La percentuale è adesso del 5%, riducendo quindi all’85% l’obbiettivo a livello nazionale. Questo è il risultato di un compromesso sostenuto dall’81,9% della popolazione europea, spiega un portavoce della presidenza danese. Viene quindi messo in pratica l’accordo politico raggiunto dai leader nel Consiglio europeo del 23 ottobre. Il fine è contribuire allo sforzo globale di ridurre le emissioni in modo ambizioso ed efficiente in termini di costi, in particolare definendo un livello adeguato di crediti internazionali di alta qualità.

La posizione dell’Italia
Secondo esponenti comunitari il governo italiano ha ottenuto che la Commissione europea consideri il ruolo dei carburanti biologici nella decarbonizzazione del settore automobilistico nella preparazione della futura legislazione. Secondo il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica dell’Italia Gilberto Pichetto Fratin l’accordo è buono. “Si tratta di un buon compromesso perché ha riconosciuto che le istanze che portavamo avanti come Italia, insieme ad altri Paesi, erano rilevanti, importanti ed equilibrate”, ha detto il ministro a margine del Consiglio Ue.


