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HomeCronaca Urbex tra legalità e illegalità secondo le parole dell’avvocato Mattia Fontana

“Entrare in luoghi abbandonati
non si configura come reato
se ci sono condizioni precise”

L’avvocato penalista Mattia Fontana

“L’urbex non viola il Codice Penale”

di Elisabetta Guglielmi09 Ottobre 2025
09 Ottobre 2025
L'avvocato penalista Mattia Fontana

L'avvocato penalista Mattia Fontana

A parlare a Lumsanews della legalità del fenomeno dell’urbex è l’avvocato penalista Mattia Fontana.

Introdursi in luoghi abbandonati è permesso dalla legge italiana? L’Urbex è un fenomeno legale?

“Da un punto di vista giuridico, ma anche penale, l’introduzione in luoghi, edifici, strutture abbandonate non è reato. Devono esserci però delle condizioni precise”.

Come distinguere i casi illegali da quelli legali?

“Bisogna prestare attenzione a qualche aspetto. Innanzitutto deve trattarsi di un edificio palesemente degradato, non devono esserci recinzioni, cancelli, lucchetti. Non devono esserci impedimenti, che possano far pensare a un uso attuale da parte del proprietario di quel bene. Se l’edificio è palesemente degradato, con finestre rotte, porte divelte, assenza di lucchetti o cancelli funzionanti, allora lì si può entrare chiaramente senza alcun tipo di problema perché appunto non si commette alcun reato. Se invece ci sono delle situazioni con porta chiusa, magari in buono stato, un lucchetto apposto sul cancello o il fatto che l’edificio non si presenta in maniera totalmente abbandonata – e quindi c’è un ‘uso attuale’ del proprietario – allora qui potrebbe esserci qualche problema”.

Si tratterebbe in questi casi di violazione di domicilio?

“In astratto si potrebbe configurare reato di violazione di domicilio, come previsto dall’articolo 614 del Codice Penale che si applica tutte quelle volte in cui ci si introduce in un luogo che è di proprietà di un altro soggetto”.

Anche se sono di proprietà dello Stato?

“Anche se sono luoghi abbandonati, molti possono essere di proprietà dello Stato. Questa condizione però non rileva automaticamente reato. Si deve semplicemente capire se su questo immobile si fa un uso attuale oppure no. Se le condizioni dell’immobile non consentono di capire c’è un uso attuale del bene, non si commette sicuramente il reato di violazione di domicilio. L’altra norma che potrebbe venire in rilievo in questi casi, oltre alla violazione di domicilio, è l’articolo 633 del Codice Penale. Questo articolo fa riferimento al reato di invasione di terreni e di edifici. Però, sempre quest’articolo richiede uno scopo specifico, dato che si rivolge a “Chiunque invade terreni, edifici al fine di occuparli o di trarne profitto”. Perché ci sia reato la persona deve compiere atti come il cambio delle serrature, delle finestre, e allora l’articolo 633 può essere applicato”.

Quindi non è un articolo applicabile in caso di urbex.

“Esatto, anche se l’urbex porta in molti casi le persone a scattare fotografie e a trascorrere un certo numero di minuti o ore all’interno del luogo, l’articolo 633 è difficilmente applicabile proprio perché questa pratica non ha lo scopo di occupare l’immobile o di trarre profitto. Quindi, oltre che verificare l’assenza di cancelli e lucchetti, l’introduzione deve essere temporanea: trattenersi il tempo strettamente necessario per entrare, esplorare, senza protrarre questa introduzione per troppi minuti o ore. Se già si trascorre la notte all’interno dell’edificio potrebbero esserci delle problematiche. La legge esiste, ma poi deve essere interpretata. In un eventuale processo penale, quando viene contestato un reato bisogna vedere se ci sono i fini di cui abbiamo parlato”.

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