ROMA – Dal governo all’opposizione. In Italia tutti si dicono pronti a fare la propria parte sulla tregua a Gaza. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha convocato una riunione dei ministri e delle istituzioni coinvolte nel progetto di ricostruzione della Striscia, per fare il punto sulla situazione. Al centro del vertice il piano di aiuti per la Palestina, che potrebbero comprendere un intervento per la rimozione delle macerie, lo sminamento e il supporto sanitario oltre che l’invio di una missione di peacekeeping con soldati italiani a Gaza. Si ipotizza anche l’invio di circa 200 carabinieri con il compito di addestrare le forze locali a mantenere la sicurezza, al momento affidata ai militanti di Hamas.
Il Pd: “Uniti per la pace a Gaza”
Il Partito democratico si dice pronto a valutare le proposte del governo e a votare a favore della missione di peacekeeping. Il responsabile Esteri dem, Giuseppe Provenzano, e la capogruppo della Camera, Chiara Braga, hanno spiegato che il Pd è disponibile a fare la sua parte per la pace in Medio Oriente. Si affaccia dunque l’ipotesi di un voto unanime del Parlamento alle proposte dell’esecutivo per la Striscia. Rimane, però, il nodo del riconoscimento dello Stato di Palestina che il governo, nella mozione dello scorso 2 ottobre, aveva subordinato a due condizioni: il rilascio di tutti gli ostaggi israeliani da parte di Hamas e la sua rinuncia alla presenza politica e militare in Cisgiordania e nella Striscia. Dal momento che entrambe le clausole sembrano vicine alla realizzazione, le opposizioni pungolano l’esecutivo affinché proceda al riconoscimento. La premier, però, ha assicurato che a tempo debito manterrà la parola data.
Il governo apre al riconoscimento della Palestina
Il governo italiano è dunque proiettato sul Medio Oriente. Il prossimo 7 novembre Meloni e il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontreranno il leader dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen. Occasione in cui la presidente del Consiglio potrebbe annunciare il riconoscimento dello Stato di Palestina. In quei giorni dovrebbe tenersi anche il vertice egiziano sulla ricostruzione di Gaza, in cui il nostro Paese conta di ottenere un ruolo di rilievo. Molte aziende italiane puntano a investire sulla ricostruzione della Striscia, e con loro molti competitor stranieri. Secondo gli analisti, infatti, il business della ricostruzione potrebbe toccare i 100 miliardi di dollari e i player italiani vorrebebro accaparrarsi una fetta sostanziosa di questo “affare”.
Tajani sul ruolo dell’Italia nella Striscia
“L’Italia è pronta a fare la propria parte”, ha sottolineato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, durante l’informativa alla Camera. “Forte della solida e riconosciuta esperienza maturata negli anni in tanti quadranti internazionali complessi”. Il vicepremier ha poi assicurato che il Parlamento verrà coinvolto in tutte le decisioni che riguarderanno la partecipazione italiana alla Forza internazionale di stabilizzazione prevista dal piano Trump, invitando “all’unità politica”. “Il riconoscimento dello Stato della Palestina è ora più vicino”, ha concluso il vicepremier.