Health workers administer a Pfizer COVID-19 vaccine booster shot at the COVID-19 vaccination hub of San Giovanni Addolorata hospital, in Rome, Italy, 21 November 2021. ANSA/GIUSEPPE LAMI

Aifa autorizza quarta doseper pazienti immunodepressiIniezione dopo 4 mesi

In Italia arriva farmaco anti-covid È il primo vaccino a base di proteine

L’Agenzia italiana del farmaco annuncia il via libera alla quarta dose del vaccino anti-Covid in Italia. Almeno per il momento, però, l’ennesima somministrazione non sarà per tutti, ma solo ed esclusivamente per i pazienti gravemente immunodepressi che abbiano completato il ciclo primario di immunizzazione. Per il resto della popolazione, potrebbe prendere piede l’ipotesi di un richiamo annuale, come avviene per la normale influenza. 

Ma attenzione, l’Aifa chiarisce un concetto molto importante: per i pazienti immunocompromessi, questa quarta dose equivale di fatto alla terza dose booster fortemente raccomandata per la popolazione generale.

Mentre arriva in Italia il primo farmaco che previene il Covid, messo a punto da AstraZeneca, l’indicazione degli esperti è che la quarta dose venga somministrata con vaccini a mRna, negli stessi tempi del booster, cioè dopo quattro mesi e a partire dal primo marzo. Le persone interessate sono circa 500mila in tutta Italia.

“Come indirizzo generale dovremo vaccinarci annualmente” – ha detto il direttore di Aifa, Nicola Magrini – del resto questa è la prima campagna di vaccinazione a livello mondiale”. 

Tuttavia, a due giorni dal via libera dell’Aifa, il ministro della Salute Roberto Speranza è tornato sul tema, ribadendo: “Ci teniamo pronti alla possibilità di estenderla a tutti in autunno”. 

Sempre sul tema della lotta alla pandemia, per la fine della settimana arriveranno in Italia più di un milione di dosi di vaccino Novavax, che saranno distribuite a tutte le regioni e province autonome. Per marzo sono attesi altri due milioni di dosi.

Novavax è il primo vaccino a base di proteine contro il Covid. La società di biotecnologie americana che lo ha sviluppato ha usato una tecnologia innovativa ma più “classica” rispetto ai vaccini a mRna che hanno creato tante diffidenze nella galassia dei no vax.