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Via Rasella, l’Anpi contro Baudo: “Nessun atto terroristico ma legittima azione di guerra”

di Claudia Nardi11 Luglio 2013
11 Luglio 2013

È scontro aperto tra Pippo Baudo e l’Anpi, l’Associazione nazionale dei partigiani. A infiammare la polemica è stato il servizio sulle Fosse Ardeatine andato in onda lo scorso 8 luglio durante la trasmissione “Il viaggio”, il programma di Rai3 condotto dal celebre presentatore, in cui è stato presentata l’azione partigiana di via Rasella, avvenuta nel marzo del 1944, come un «attentato terroristico» e non come un  «legittimo atto di guerra».Nella puntata “sotto accusa”, Baudo intervista il maggiore dell’Esercito Italiano, Francesco Sardone, direttore del Mausoleo delle Fosse Ardeatine, che durante la ricostruzione dei fatti ha parlato, appunto, di «azione terroristica partigiana».
«Purtroppo – afferma l’Anpi in una nota – ancora una volta, parlando di via Rasella, si sono rappresentati i fatti come se si fosse trattato di un attentato terroristico, e non di una legittima azione di guerra partigiana, com’è stato riconosciuto più volte dalla Corte di Cassazione italiana e da numerosi tribunali. Inoltre – prosegue la nota – dobbiamo correggere il maggiore Sardone, che ha raccontato che dopo l’8 settembre del ’43 i Gruppi Armati Proletari cominciarono a compiere attentati contro i tedeschi, evidentemente confondendo i G.A.P., Gruppi di Azione Patriottica responsabili dell’azione di via Rasella, con i Gruppi Armati Proletari, gruppo terroristico degli anni di piombo».

La vicenda storica. Il dibattito sulle responsabilità per i fatti che avvenne il 23 marzo ’44 non si è mai spento. Quel giorno, a Roma, in via Rasella, ci fu un’azione partigiana condotta dai Gruppi di Azione Patriottica contro un reparto delle truppe di occupazione tedesche.
L’azione si svolse nell’ambito della lotta di liberazione nazionale condotta contro il nazifascismo e causò un totale di 42 morti tra i soldati tedeschi, di cui 32 nell’immediatezza e un trentatreesimo nelle ore appena successive. Nell’operazione persero la vita anche due civili italiani e almeno altri quattro sotto il fuoco di reazione tedesco. Seguì l’efferata rappresaglia tedesca consumata alle Fosse Ardeatine.

La replica di Baudo. Intanto, la risposta del conduttore televisivo, in seguito alle accuse da parte dell’Anpi, non è tardata ad arrivare: «Qui si gioca con le parole – ha spiegato all’Ansa, negando di aver mai usato l’espressione terrorismo – in ogni caso anche se avessimo fatto questo riferimento non sarebbe stato nel senso che si usa oggi. I nazisti, che hanno tutta la mia disistima per quello che hanno compiuto nel mondo, facevano pattugliamento. I partigiani sapevano che la reazione dei tedeschi sarebbe stata uno a dieci? La mia posizione politica è nota, sono antifascista e antinazista. Lungi da me attaccare gli antifascisti. Con la mia puntata sulle Fosse Ardeatine volevo molto semplicemente rendere omaggio alle vittime della ferocia nazista, persone che in buona parte non c’entravano nulla con la guerra».

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