5.000 presenze per la penultima udienza di Ratzinger
La commozione del clero e dei fedeli nella sala Nervi

Avvolto dallo scrosciare degli applausi nella sala Nervi, dove erano presenti 5.000 persone, Benedetto XVI è apparso commosso e dimesso per tutto quello che è successo lunedì scorso. Penultima udienza per Ratzinger prima di quella finale del 27 febbraio, quando il papa tedesco si congederà definitivamente dal suo incarico. Tra la folla sventolano bandiere polacche, croate, spagnole e cilene.

Benedetto XVI è entrato, come sempre, accompagnato dalla musica di organo e seguito a pochi metri dal segretario personale, mons. Georg Gaenswein. Nell’aula, come ogni mercoledì, pellegrini da tutto il mondo: Europa, Stati Uniti, Sud America. 
Queste le parole più toccanti e più significative dell’intera funzione. «Non ero più in grado di svolgere il ministero petrino con quella forza che esso richiede. Ho sentito quasi fisicamente in questi giorni per me non facili l’amore che mi portate. Continuate a pregare per me, per la chiesa per il futuro papa, il Signore ci guiderà».

Dichiarazioni dei fedeli.  La commozione non si è vista solo sul volto di papa Ratzinger, ma anche tra i tanti fedeli che uscivano a gruppi dalla Sala Nervi. Uno dei primi ad uscire è stato un prete, Gianni Musella, che ha affermato: «Bisogna apprezzare Benedetto XVI per il grande coraggio che ha avuto. Bisogna accettarlo per tutto quello che ha fatto. Non era facile svolgere il suo lavoro a quell’età».
«Mi è sembrato abbastanza sereno – afferma suora Utika, proveniente dall’Uganda – le sue dimissioni sono state un atto di coraggio. E’ un uomo umile che ha una vita interiore molto forte ed emotiva. Stiamogli vicino».
Fuori dalla sala non c’erano solo ecclesiastici, ma anche persone comuni. Commosso il signor Mirko: «Abbiamo trovato un papa consapevole della sua forza indiscussa e una Chiesa che voleva lasciare un altro che conducala Chiesa al posto suo. Io spero che il nuovo papa sia giovane e innovatore».

Domani parlerà di Concilio vaticano II ai parroci romani. Poi, dopo l’Angelus domenicale, si chiuderà con la Curia romana in esercizi spirituali di Quaresima, che dureranno una settimana. 
Per giungere alle battute finali del suo pontificato: l’Angelus di domenica 24, un incontro con il Presidente della Repubblica Napolitano e l’ultima udienza generale in piazza San Pietro, mercoledì 27, il giorno prima dell’addio.

Marco Stiletti