Le 80 candeline della musica italiana: gli auguri a Paoli e Vanoni, il ricordo di Piero Ciampi

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Sono giorni importanti per la musica italiana. Oggi uno dei più grandi interpreti della musica leggera nostrana compie 80 anni. Parliamo di Gino Paoli, amatissimo cantautore degli anni ’60, che ha realizzato successi come “Il cielo in una stanza”, “La gatta”, Che cosa c’è” e “Sapore di sale”, arrangiata dal maestro Ennio Morricone.

Nonostante gli alti e bassi, nella vita e nella carriera, Gino Paoli non ha mai lasciato le scene: negli anni ’90, quando è nel pieno dei suoi sessant’anni, torna con il brano “Quattro amici” con cui vince il Festivalbar, e realizza un duetto insieme alla figlia Amanda Sandrelli, de “La bella e la bestia”, la ballata dei credits dell’omonimo film Disney (interpretata in originale da Céline Dion e Peabo Bryson). Una scelta che vuole anche riconoscere, ufficialmente e platealmente, la figlia avuta da una relazione extraconiugale con Stefania Sandrelli, a cui ventisette anni prima non diede il cognome.
Un capitolo molto conosciuto della biografia di Paoli è anche un’altra storia d’amore (questa volta ben più duratura): quella con la collega Ornella Vanoni, a cui dedicò grandi successi come “Senza fine”, “Anche se”, “Me in tutto il mondo”. Anche lei, proprio ieri, ha compiuto ottant’anni e ha ricordato quel periodo con serenità: sul loro rapporto, d’altronde, i due hanno sempre fatto ironia, anche quando ormai si erano lasciati da tempo. Un esempio su tutti è sicuramente il nome del loro disco di inediti e del corrispettivo tour “Ti ricordi? No, non mi ricordo” del 2004.

Avrebbe invece compiuto ottant’anni tra pochi giorni (il 28 settembre) anche un altro famoso cantautore dell’epoca, Piero Ciampi. Con lui Gino Paoli ebbe un felice rapporto di lavoro e d’amicizia: Ciampi scrisse per Paoli tantissimi brani e, nel 1980, quando Piero morì, Gino fu il primo a rendergli omaggio con un album completamente dedicato a lui, “Ha tutte le carte in regola”.
Lo stile personale con cui si raccontava con ironia, in brani come “Te lo faccio vedere chi sono io”, “Il vino”, “L’amore è tutto qui”, “Confesso”, “io, te e Maria”, non gli rese la fama dovuta quando era in vita. Soltanto verso la fine degli anni ’70, gli ultimi prima che il cancro alla gola lo uccidesse, i colleghi per cui scriveva i testi lo riuscirono a portare alla ribalta, promuovendone il talento.

D’altronde, come ritiene Gino Paoli, è solo la fortuna a determinare chi va e chi resta: “Ho bevuto per vent’anni una bottiglia di whisky al giorno, ho tentato il suicidio, fumo come un pazzo, e sto qua. Quindi per me è solo questione di culo” ha dichiarato il cantautore confessando di vivere ormai da anni ogni giorno come fosse l’ultimo.

Corinna Spirito

Corinna Spirito

Nata a Roma nel 1990, da sempre appassionata di giornalismo e cinema, è dottoressa in Scienze della comunicazione da ottobre 2012. Nel 2011 vince una borsa di studio Erasmus per un semestre in Svezia. Dal 2009 al 2012 collabora alla redazione di Prima che sia tardi, l’approfondimento cinematografico di Radio Meridiano 12; da maggio 2012 è redattrice e web editor per la testata online www.ecodelcinema.com e da gennaio 2013 tiene una rubrica per I Cinemaniaci sulla web radio www.yradio.it.