LUBIANA – È un Sergio Mattarella profondamente critico e preoccupato quello intervenuto durante una visita ufficiale in Slovenia, a Lubiana. Per il presidente della Repubblica, la situazione globale, all’indomani degli attacchi con i droni russi in Polonia e le bombe di Israele in Qatar, ricorda situazioni storiche già viste: “Quando ero ragazzo ho letto un libro sull’inizio della Prima guerra mondiale nel 1914 – esordisce Mattarella –. Forse nessuno la voleva far scoppiare, ma l’imprudenza dei comportamenti, come spesso avvenuto nella storia, provoca conseguenze non scientemente volute ma ugualmente provocate dai comportamenti che si mettono in campo”. All’epoca era andata in scena una crisi diplomatica che era stata sottovalutata da tutti fino all’irrimediabile collasso. Una situazione che assomiglia tragicamente a quella attuale.
Le accuse alla Russia
“L’episodio dei droni in Polonia è gravissimo. Quel che crea allarme e che ci si muove su un crinale dal quale si può scivolare in un baratro di violenza incontrollato – ha detto Mattarella rispondendo ai giornalisti dopo l’incontro con la presidente slovena Nataša Pirc Musar –. Ma quanto avviene in Ucraina viene aggravato dalle dichiarazioni minacciose del Cremlino ai paesi europei. Il rischio estremamente alto che si scivoli in un conflitto di dimensioni inimmaginabili è incontrollabile” conclude.
La guerra a Gaza
Durante l’intervento di Mattarella, c’è stato spazio anche per la questione mediorientale. Una condanna secca e diretta a Israele che si nasconde dietro le atrocità del 7 ottobre 2023 per perpetrare crimini crudeli contro la popolazione palestinese: “Quello che avviene a Gaza non è inammissibile: una popolazione intera ridotta alla fame è una condizione che non si può accettare. Così come non si può accettare di espellere una popolazione o occupare territori in Cisgiordania rendendo impossibile una soluzione in quella regione” dice il presidente della Repubblica.