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Caivano, proiettile consegnato a don Patriciello. 75enne nei prossimi giorni davanti a gip

di Giacomo Basile29 Settembre 2025
29 Settembre 2025

Don Patriciello nella parrocchia di Parco Verde a Caivano | Foto Ansa

NAPOLI – Un gesto “vigliacco e criminale”, così come lo ha definito il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. È questa la ferma condanna arrivata dal Quirinale dopo l’aggressione nei confronti di don Maurizio Patriciello. Domenica 28 settembre, durante la messa, il parroco di Caivano ha ricevuto una busta con all’interno un bossolo da un uomo in fila per ricevere la Comunione.

La probabile provenienza del bossolo

Si tratta di un proiettile calibro 9×21 proveniente, secondo la ricostruzione dei Carabinieri, dalla sparatoria verificatasi il giorno precedente proprio nel rione Parco Verde, dove si trova la parrocchia. Qui un gruppo di giovanissimi, a bordo di sette-otto scooter, aveva esploso in aria dei colpi d’arma da fuoco.

Il 75enne fermato dai Carabinieri e l’accusa di atti persecutori

Vittorio De Luca, il 75enne che si è infiltrato tra i fedeli, era già noto alle forze dell’ordine. Dopo la consegna del bossolo è stato subito fermato dagli uomini della scorta di don Patriciello e dai Carabinieri del servizio di vigilanza. Nei prossimi giorni dovrà rispondere, davanti al gip di Napoli Nord, di atti persecutori aggravati dal metodo mafioso.

Le parole di Patriciello al Corriere della Sera

L’evento ha ricordato al comune del napoletano la resilienza della camorra in quei territori, nonostante i “duri colpi” subiti dai clan negli ultimi anni, come ha ricordato proprio don Patriciello. “Ho avuto paura innanzitutto per i bambini – ha detto al Corriere della Sera – Ce n’erano tanti che seguivano la messa e non sopporto che debbano trovarsi in situazioni di tensione. È una cosa che proprio non riesco a tollerare”. Secondo il parroco di Caivano la “stesa” – la sparatoria per le strade del rione – è “un modo per dire: ‘Adesso comandiamo noi’. I clan storici sono stati in gran parte arrestati. Ora altri cercano di prendere il loro posto”.

Piantedosi: “La mafia sente la crescente pressione dello Stato”

Oltre al presidente della Repubblica, anche il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, secondo quanto si apprende da fonti del Viminale, ha espresso la propria solidarietà a Don Patriciello e ha ribadito la vicinanza dello Stato alla comunità di Caivano. Il ministro ha anche annunciato una imminente visita nel comune campano dove, già da oggi, operatori della Polizia di Stato e dei Carabinieri hanno inviato pattuglie aggiuntive per presidiare Parco Verde. Secondo il titolare degli Interni, il gesto minatorio “va letto proprio come la reazione disperata, rozza e scomposta di un potere malavitoso che sente la crescente pressione dello Stato”.

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