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HomeEsteri Le condizioni di Hamas per il futuro di Gaza: “Se finisce l’occupazione, consegneremo le armi”

Il leader di Hamas al-Hayya
“Consegneremo le armi
se finisce l’occupazione”

Netanyahu: "Colpiamo quando vogliamo"

Al Jazeera: "Droni su campi profughi"

di Elisabetta Guglielmi27 Ottobre 2025
27 Ottobre 2025
Striscia di Gaza

Gaza | Foto Ansa

GAZA – “Consegneremo le armi se finisce l’occupazione”. Le parole sulla futuro governo della Striscia di Gaza sono state pronunciate dal leader di Hamas Khalil al-Hayya. In un’intervista esclusiva con Al Jazeera, al-Hayya ha affrontato una serie di questioni, dalle opinioni del gruppo sulla futura governance di Gaza alla sua disponibilità a disarmarsi.

Il cessate il fuoco nella Striscia

La questione delle armi a Gaza è ancora in fase di discussione tra altre fazioni armate e mediatori. Il leader di Hamas ha sottolineato come le armi siano “legate all’esistenza dell’occupazione e dell’aggressione israeliana”. Se “l’occupazione dovesse finire – ha aggiunto – queste armi verrebbero consegnate allo Stato”.
Non ci sarebbero riserve da parte di Hamas a trasferire “le responsabilità amministrative di Gaza a qualsiasi organismo nazionale palestinese”. Secondo il leader, ci sarebbe anche la volontà di tenere “elezioni in tutta la Palestina”.

Israele, a detta dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa), continua a impedire l’ingresso nella Striscia sia al suo personale internazionale sia agli aiuti umanitari. Sul tema dell’insufficienza di aiuti che entrano nella Striscia di Gaza, al-Hayya si è detto insoddisfatto e ha chiesto ai mediatori di intervenire.

Gli ultimi attacchi

Nel frattempo, secondo quanto riportato da Al Jazeera Arabic, alcuni droni israeliani hanno colpito le vicinanze dei campi profughi vicino allo svincolo di Shujayea, a Gaza City. L’esercito israeliano avrebbe lanciato tre attacchi aerei contro edifici nella parte orientale di Khan Younis, nel Sud del territorio.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha negato che gli Stati Uniti “controllino” e “dettino la politica di sicurezza di Israele”. Gli attacchi, ha affermato, sono condotti da Israele “a propria discrezione senza cercare l’approvazione di nessuno”.

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