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HomePolitica Abu Mazen, a Roma l’incontro con Mattarella e Meloni. Tajani: “Fase concreta di dialogo”

Abu Mazen a Roma
il presidente Anp
da Mattarella e Meloni

Il leader: "L'Italia è essenziale"

Tajani: "Fase di dialogo concreta"

di Irene Di Castelnuovo07 Novembre 2025
07 Novembre 2025
abu mazen

Il presidente dell'Autorità nazionale palestinese Abu Mazen arriva all'aeroporto militare di Ciampino | Foto Ansa

ROMA – Le porte del Quirinale si aprono al primo ministro dell’Autorità nazionale palestinese Mahmoud Abbas, noto come Abu Mazen. Oggi, 7 novembre, il presidente dell’Olp viene ricevuto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella e, nel primo pomeriggio, dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Nell’incontro con papa Leone XIV, ha ribadito la necessità di raggiungere la soluzione a “due Stati” per porre termine al conflitto. Linea che verrà mantenuta anche davanti al capo di Stato e alla premier.

Abu Mazen: “Comunicazioni politiche con Israele assenti”

L’Italia e l’Unione europea “hanno ruoli essenziali e complementari nel sostegno a una pace giusta”, ha spiegato Abu Mazen in un’intervista rilasciata ad Avvenire. Le comunicazioni politiche con Israele “pressoché inesistenti da anni a causa delle politiche estremiste dell’attuale esecutivo” si sommano all’indebolimento “delle nostre istituzioni nazionali e la distruzione della soluzione dei due Stati”, ha aggiunto. L’unica via di pace risiederebbe nel dialogo che però “non può avere successo in presenza di colonie, confisca delle terre, violazione degli accordi, esproprio di proprietà e risorse”. Nel frattempo, Israele ha chiuso i valichi di frontiera Kerem Shalom e Al-Awja con l’Egitto e la Striscia di Gaza.

Antonio Tajani: “Fase concreta di dialogo”

Da Belem, palcoscenico della Cop30, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha rassicurato: “Siamo già a una fase concreta di dialogo”. In attesa del rilascio di tutti gli ostaggi da parte di Hamas, il vicepremier sottolinea la necessità di instaurare “una situazione diversa che permetta di rafforzare quella attuale”. Il Paese, ha ribadito, è pronto a fare la sua parte: “Vedremo come si concretizzerà la presenza italiana, siamo sempre disposti a incrementare la presenza dei nostri carabinieri, sia Rafah sia a Gerico con la formazione, e possiamo pensare anche all’ipotesi di formare la polizia palestinese anche in Giordania, si può valutare anche in Egitto, vedremo”.

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