KIEV – Sale ancora il bilancio dei morti nel massiccio attacco russo di stanotte, 19 novembre, in Ucraina. Nella città di Ternopil il conteggio delle vittime è arrivato a sedici, 40 i feriti, tra cui 12 bambini. Il raid ha coinvolto numerose aree della parte occidentale del Paese, che sono rimaste al buio per diverse ore. I droni russi hanno colpito anche un magazzino di pneumatici a Leopoli, che dall’alba di oggi è avvolta da una grande colonna di fumo, tanto che il sindaco, Andrii Sadovyi, ha avvertito i residenti di rimanere nei rifugi.
Romania e Polonia fanno decollare i jet
L’incursione del Cremlino ha provocato anche la reazione di Romania e Polonia che denunciano sconfinamenti di droni russi. Il governo romeno ha annunciato di avere fatto decollare i suoi aerei da combattimento in seguito all’avvistamento di un drone di origine sconosciuta nel proprio spazio aereo. Lo stesso ha fatto la Polonia dopo aver chiuso temporaneamente gli aeroporti di Rzeszow e Lublino, nel sud-est del Paese. Il ministro degli Esteri polacco ha poi fatto sapere che il governo chiuderà l’ultimo consolato russo rimasto in Polonia, nella città di Danzica, in risposta al presunto sabotaggio ferroviario che ha colpito il Paese negli scorsi giorni e che il ministro ha definito “un atto di terrorismo sponsorizzato dalla Russia con la chiara intenzione di causare vittime umane”.
Mosca smentisce l’esistenza di un piano segreto per la pace in Ucraina
Nel frattempo, il sito web statunitense Axios ha riportato indiscrezioni anonime americane e russe secondo cui l’amministrazione guidata da Donald Trump starebbe collaborato segretamente con la Russia per arrivare alla stesura di un nuovo piano di pace per l’Ucraina. Il testo, costruito in 28 punti e sul modello di quello utilizzato in Medio Oriente tra Hamas e Israele, tratterebbe anche le garanzie di sicurezza, il ruolo dell’Europa e le future relazioni Usa-Russia. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha però smentito la notizia: sulla pace in Ucraina “non ci sono novità”. Mosca è intervenuta anche sullo scandalo delle tangenti che ha investito il governo ucraino nei giorni scorsi: “È chiaro – ha detto Peskov – che qui si manifesta la tossicità del regime di Kiev, e questa tossicità si percepisce in Europa”. “Loro, evidentemente, provano un serio disagio”, ha concluso il portavoce evidenziando la presenza di “una certa frenesia” sul tema nei Paesi dell’Unione.
Zelensky in Turchia senza Witkoff
Intanto, in Turchia, aumenta l’attesa per l’arrivo di Volodomyr Zelensky che incontrerà il premier turco Recep Tayyip Erdogan per discutere degli ultimi sviluppi della guerra. Il bilaterale è parte del tour diplomatico che il presidente ucraino sta svolgendo proprio in questi giorni per perorare la causa di Kiev. Lo stesso Erdogan ha annunciato che lo scopo dell’incontro è riprendere i negoziati di pace e gli scambi di prigionieri con la Russia, ma in rappresentanza del Cremlino non ci sarà nessuno. Assente anche Steve Witkoff, inviato speciale degli Stati Uniti, la cui partecipazione era invece prevista.


