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HomeEconomia Pil della Germania fermo, pesa il calo dell’export. La crescita Ue passa per il Mediterraneo

Fermo il Pil della Germania
A zero su trimestre precedente
Export e industria in crisi

La rivincita dei Paesi mediterranei

Spagna, Portogallo, Italia in testa

di Alessio Garzina25 Novembre 2025
25 Novembre 2025

Il Bundestag | Foto Ansa

BERLINO – L’economia tedesca continua a muoversi a rallentatore. Nel terzo trimestre del 2025 il Pil rimane fermo rispetto ai tre mesi precedenti e cresce appena dello 0,3% su base annua, segnalando un’economia incapace di ritrovare slancio dopo due anni difficili. A pesare sono il calo delle esportazioni, penalizzate dai dazi statunitensi, e la debolezza del manifatturiero, su cui pesano elevati costi energetici e da una competitività in declino.

Una timida ripresa degli investimenti evita la retrocessione, ma i consumi privati rallentano per la prima volta dal 2023. Berlino confida in un miglioramento a partire dal 2026, quando la crescita potrebbe tornare sopra l’1%.

Spagna al comando della crescita in Europa

Mentre la locomotiva tedesca frena, Madrid accelera. La Spagna si conferma la sorpresa economica del continente, con un incremento del Pil stimato al 3% nel 2025, più del doppio della media europea. Domanda interna vivace, mercato del lavoro in forte espansione e investimenti sostenuti – rafforzati dai fondi del Next Generation Eu – i punti cardini della crescita.

L’occupazione è ai massimi storici e l’apporto dell’immigrazione qualificata fornisce nuova forza al sistema produttivo. Restano comunque dei nodi da sciogliere legati a inflazione e produttività, che potrebbero frenare lo slancio attuale nei prossimi anni.

Un tema centrale della crescita spagnola rimane l’investimento su politiche sociali avanzate che ampliano i diritti civili e rafforzano il welfare. È un modello virtuoso che prevede misure a tutela dei lavoratori, sostegno alle famiglie e riforme che garantiscono pari opportunità. Un approccio che, non solo sta dimostrando di garantire crescita economica, ma alimenta anche la percezione di una Spagna dinamica anche sul piano sociale.

La “rivincita” dei Pigs

Rispetto ad appena dieci anni fa, nessun esperto – o quasi – avrebbe potuto immaginare questo cambio radicale di paradigma. I Paesi mediterranei, un tempo considerati l’anello debole dell’Eurozona, oggi trainano la ripresa. Spagna, Portogallo e Italia crescono più della Germania, da sempre considerata leader in Europa.

Il turismo tornato ai livelli pre-pandemia, la maggiore flessibilità del mercato del lavoro e investimenti esteri in aumento hanno favorito la rimonta dei Paesi mediterranei.

Gli analisti invitano alla prudenza, ma la fotografia attuale è chiara: la locomotiva europea ha cambiato vagone di testa e il sorpasso dei Pigs potrebbe non essere più un’eccezione e puntare a diventare un trend consolidato.

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