epa07864228 (L-R) French Interior Minister Christophe Castaner, Italian Interior Minister Luciana Lamorgese, European Commissioner Dimitris Avramopoulos, Maltese Minister of the Interior Michael Farrugia, Finnish Interior Minister Maria Ohisalo and German Interior Minister Horst Seehofer attend the official press conference at the Ministerial Meeting on Migration at Fort St Angelo, Vittoriosa, Malta, 23 September 2019. Interior ministers of Germany, France, Finland, Italy and Malta discussed a joint model on location of migrants and refugees rescued at sea. EPA/DOMENIC AQUILINA

Intesa a Malta sui migrantiConte: "Un passo avanti"Salvini: "Accordo fregatura"

Ridistribuzione e rotazione dei porti Passa la linea italiana, restano ombre

“Un passo avanti storico”. Non usa giri di parole Giuseppe Conte. Il presidente del Consiglio, a New York per il summit Onu sul clima, esprime tutta la sua soddisfazione per i risultati del vertice di Malta. Nell’isola i ministri dell’Interno di Italia, Francia, Germania, Malta e Finlandia hanno trovato l’accordo sulla redistribuzione “immediata e automatica” dei migranti sbarcati in Europa. Una svolta per le politiche migratorie dell’Unione, un superamento di fatto del Trattato di Dublino, che prevede l’accoglienza obbligatoria nel paese di primo arrivo.
“Finalmente si può dire che chi sbarca in Italia o a Malta, arriva in Europa”, ha commentato la titolare del Viminale Luciana Lamorgese alla fine dell’incontro. Il patto prevede la redistribuzione entro quattro settimane dei migranti salvati in mare da navi militari o dalle ong: non di quelli che arrivano via terra o con “mezzi propri”. Ci sarà una rotazione dei porti, ma non obbligatoria: gli altri paesi che aderiranno potranno offrire volontariamente un attracco. Le quote di redistribuzione non sono ancora state fissate, ma si prevede una forbice tra il 10 e il 25 per cento degli arrivi. L’accordo poi non sarà obbligatorio per tutti, ma solo per i paesi che aderiranno. L’8 ottobre al Consiglio dei responsabili dell’Interno dell’Unione, il commissario europeo per le migrazioni, Dimitris Avramopoulos, cercherà di allargare il numero di Stati partecipanti.
Il centrosinistra plaude al “successo” raggiunto da Lamorgese. “È un buon primo passo per ridotare l’Italia di una strategia per governare i flussi migratori”, ha commentato l’ex ministro dell’Interno, il dem Marco Minniti. “Per cambiare le cose serve serietà non i proclami di Capitan Fracassa”, la reazione del leader di Italia Viva Matteo Renzi. Critico invece Matteo Salvini: “Più che un accordo mi sembra una sola, una fregatura”, ha commentato il leader della Lega.

Federico Marconi

Roma, 1993. Dopo la maturità scientifica abbandona i numeri per passare alle lettere: prima di approdare alla Lumsa studia storia contemporanea a La Sapienza e giornalismo alla Fondazione Basso. Ha prodotto un web-doc per ilfattoquotidiano.it e collabora con L’Espresso